Dettagli Recensione
Ho tanta paura, papà.
Freddo. Freddo e buio.
Grigio. Grigio e desolazione. Nessuna forma di vita.
E se toccasse a voi proteggere un figlio in un mondo che non offre più nulla, senza alcun futuro, senza un domani. Giorni freddi e vuoti in cerca di una minima fonte di alimentazione, con una coperta ed un telo di plastica per proteggersi dalla pioggia e dal freddo. Quel freddo che ti entra nelle ossa e ti fa tremare.
Poi la paura. Paura di non arrivare al domani, anche se il domani non ha più senso di esistere.
Poi c’è la strada, quella principale, dove puoi incontrare i cattivi che senza pietà sarebbero disposti a tutto pur di prendere ciò che hai.
Poi c’è tuo figlio, unica ragione di sopravvivenza. Unica fonte di luce. Unico amico.
Non puoi lasciarlo solo in questo mondo abbandonato da Dio.
McCarthy riesce a trasmetterci tutta la paura e la disperazione di un genitore che combatte da ormai 10 anni in un mondo che non c’è più. Deve proteggere a tutti i costi suo figlio, raccontandogli qualcosa del passato e nascondendo il futuro che ormai non c’è più.
Diventeremo loro amici, condividendo le stesse paure, gli stessi pensieri e gli stessi dolori. Insieme sulla strada verso sud, circondata da un paesaggio grigio e morto, ricoperto di cenere, immondizia, cadaveri bruciati e case deformi.
Troveremo del cibo ed un posto “sicuro”, ma bisogna proseguire il cammino verso quel mare caldo e blu come lo ricordavamo.
E’ un libro che potrebbe non piacere, ma indubbiamente ti rimane dentro, ti tocca l’anima e ti gela il cuore.
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