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L’uomo dei cedri
Note orientate alla trama: Un giovane ufficiale del Mossad si finge aspirante romanziere per entrare nelle grazie di una famosa scrittrice israeliana. Suo scopo è conoscere un suo intimo amico palestinese, nonché celebre poeta, il cui figlio è un noto terrorista al fine di eliminare quest’ultimo. Ma la continua frequentazione dei due intellettuali ed alcuni incresciosi episodi faranno vacillare i suoi solidi ideali.
Un complesso conflitto fra diversi sentimenti sta alla base del bel romanzo Il poeta di Gaza, composto dallo scrittore israeliano Yishai Sarid. In esso infatti l’amore fa rima con l’odio sistematico, l’intelletto viene avversato dalla violenza tanto fisica quanto morale, l’amicizia e il rispetto per l’altro sono contrastati dall’acredine e dal disprezzo, l’ubbidienza assoluta deve fare i conti con i più profondi sentimenti umani. E’ ciò che accade al protagonista di questo intenso, quanto cupo e malinconico racconto. Un giovane ufficiale del Mossad, il cui compito abituale consiste nell’interrogatorio dei prigionieri palestinesi, viene incaricato di ottenere, sotto copertura, la fiducia e l’amicizia di una famosa scrittrice israeliana, Daphna, amica intima di Hani, un intellettuale palestinese allo stato terminale, il cui figlio è un noto terrorista. Lo scopo è naturalmente quello di fare uscire allo scoperto ed eliminare l’eversore. Per fare ciò l’ufficiale finge di essere un aspirante romanziere che necessita di alcune lezioni di scrittura creativa. Ma il continuo contatto con l’affascinante donna, che gli si rivela infelice a causa del figlio cocainomane legato alla malavita locale, che lo ricerca, fanno riemergere in lui alcuni tratti del suo carattere che riteneva ormai scomparsi a causa della sua professione. Lavoro che, nonostante il suo ambiguo incarico, continua a svolgere con senso del dovere in un clima sempre più drammatico. Accade infatti che, stremato dalla fatica e dai continui problemi familiari - la moglie ha deciso di partire, per motivi di lavoro, per Boston portandosi appresso il figlio di quattro anni -, durante un duro interrogatorio da lui condotto un palestinese muore soffocato dal suo stesso vomito. Quest’ultimo episodio porterà l’ufficiale a un profondo esame interiore: fino a che punto si può giungere per contrastare la violenza altrui? Oppresso dalla propria coscienza, l’ufficiale si legherà sempre più a Daphna e ad Hani, dal quale è affascinato per la sua grande umanità e saggezza, e al contempo tenterà di salvare il figlio della scrittrice dalle grinfie della mala israeliana. Sempre più coinvolto nelle vicende dei due intellettuali, l’ufficiale, senza più le granitiche certezze di un tempo, dovrà scegliere tra il proprio dovere e la sua onestà morale ritrovata.
Composto da Yishai Sarid in un linguaggio crudo, Il Poeta di Gaza fa emergere la raggelante realtà di Israele, dominata da una società rigida e corrotta, popolata da anime complesse e infelici, profondamente contaminate dall´aria politica che avviluppa quotidianamente questo stato e il Medio Oriente. Un libro da leggere con estremo interesse non tanto per la sua trama quanto per i vari sostrati che ne emergono, ad iniziare dai conflitti all’interno del Mossad per finire con quelli quotidiani dell’intera società israeliana.