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LUCI ED OMBRE
The grief of others, titolo originale inglese, senz’altro più calzante del titolo in italiano ( ma chi sceglie questi titoli che non c’entrano nulla con quello originale, né con la trama?)…
Un libro che analizza una crisi profonda, di una famiglia come tante…….
L’evento che fa letteralmente chiudere, ripiegare su sé stesso, ogni componente della famiglia Ryrie, è un evento davvero devastante.
Per questo l’inizio del libro fa vedere la piccola Biscuit, che marina per l’ennesima volta la scuola, prendendo la strada del fiume, dove tenterà di compiere un rituale particolare….
Ma torniamo al cuore della famiglia Ryrie, all’evento tragico che colpisce la famiglia Ryrie….
Erica rimane incinta del terzo figlio, alla prima ecografia, alla quale va da sola, come solo una mamma non alla prima gravidanza può fare, le viene comunicato che il figlio che porta in grembo non ha l’encefalo, quindi nessuna aspettativa di vita al di fuori del grembo materno, nessuna speranza per un futuro….. Questa notizia la investe letteralmente, con tutto il suo carico di violenza e di sofferenza….
Cosa può decidere questa mamma dopo un annuncio che non lascia speranza?
Cosa può dire al rientro a casa a suo marito John, a suo figlio maggiore Paul, ed alla piccola Biscuit?
Tutti si aspettano di trovare la “fotografia” del piccolo in arrivo attaccata al frigorifero, cosa provvederà a fare ed a dire Erica?
Il dolore è pronto ad abbattersi su tutti i membri della famiglia, troverà vie diverse per farsi strada in ognuno di loro, complice la mancanza di dialogo, la chiusura della mente e del cuore, per difendersi, per non sentire più male e senza nemmeno accorgersene, ci si trova fittamente legati in una rete di sofferenza e cose non dette, che fa allontanare sempre di più…
Ognuno sopravvive alla quotidianità, si vive sotto lo stesso tetto senza più vedersi veramente , senza parlarsi, senza amarsi…. Il dolore avvolge ogni cosa, del piccolo nessuno parla, anche perché le decisioni di Erica in merito a questa gravidanza pesano come macigni sul cuore e sul vissuto di ognuno.
Ma la famiglia Ryrie, deve fare i conti anche con una parte del passato di John, che inaspettatamente, irrompe nelle loro vite…. La figlia adolescente Jess, bussa alla loro porta in cerca di aiuto, è gravida, e sola, visto che la madre l’ha allontanata da casa….
Ma attenzione NULLA E’ COME SEMBRA! Questo tenetelo ben presente.
La Cohen ha scritto una storia veramente tragica, con una soavità e leggerezza davvero singolari; avrebbe potuto “sguazzare” in questo dolore, scrivere pagine e pagine, emotivamente molto cariche, per coinvolgere il lettore, invece preferisce dire, senza “rivoltare il coltello nella piaga”, senza santificare , né condannare i personaggi.
Questi ultimi hanno tutti, aspetti con luci ed altrettante ombre, la scrittrice riesce a mantenersi in equilibrio nel raccontarceli…. Non esiste qualcuno che ha tutte le colpe e qualcuno che non ne ha nessuna, così come succede anche nella realtà, questo è sicuramente l’aspetto del romanzo meglio riuscito.
La trama non ha quindi particolari punti di tensione, ed eventi ad altro tasso adrenalinico, ma scorre lineare e pulita, andando a sviscerare qualsiasi problematica e dinamica comportamentale dei personaggi.
Infatti, come vedrete, l’importante non è la presenza o meno di un lieto fine classico che coinvolga tutti gli attori della storia, principali o secondari, ma come la “nave Ryrie”, ha resistito alla tempesta che le si è abbattuta contro…..
Buona lettura
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