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La ragazza del Greenwich Village
 
La ragazza del Greenwich Village 2013-12-03 14:21:14 Nikly
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
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Nikly Opinione inserita da Nikly    03 Dicembre, 2013
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"Spirito" retrò

Città nuova…vita nuova! Lorna Graham nel suo “La ragazza del Greenwich Village” ci racconta come Eve Weldon, ragazza originaria dell’Ohio, trascorre il suo primo anno a New York. La permanenza nella Grande Mela non è tutto rosa e fiori: la ragazza ha bisogno di trovare un lavoro e, soprattutto,di mantenerlo per riuscire a pagare l’affitto del suo appartamentino; deve superare qualche spiacevole disavventura; sente la necessità di stringere nuove amicizie per non rimanere sola nella grande città… Ma il motivo importante che la sprona a restare nella metropoli è il desiderio grandissimo di conoscere i luoghi in cui la madre ha vissuto la giovinezza e la speranza di comprendere il motivo per cui essi sono rimasti a lei tanto cari fino all'ultimo dei suoi giorni. Proprio il fantasma del passato, a mio avviso, è il protagonista indiscusso del libro: molti personaggi che si incontrano piano piano nello svolgersi della storia sono costretti a riviverlo per riuscire a migliorare il proprio presente. Ho trovato affascinante nel racconto la presenza spettrale dell’atmosfera bohemien in un quartiere, il Greenwich Village, in cui la modernità ha preso il sopravvento… tanto che gli abitanti attuali non ricordano, o addirittura non sanno che quelle stesse loro abitazioni e quegli stessi locali erano frequentati, poco più che mezzo secolo fa, da intellettuali della Beat Generation. Solo a coloro che si dimostrano più attenti essa si rivela, aggiungendo ulteriore magia a luoghi già intriganti. Eve riesce a coglierla pienamente… al punto da percepire addirittura la presenza dell’anima di uno scrittore che non si rassegna al fatto di non aver lasciato al mondo la prova concreta del suo talento. Ho trovato la trama del libro piuttosto originale e la lettura è risultata piacevole. Un giudizio positivo, dunque, anche se avrei preferito che il racconto fosse un po’ meno ricco di fatti e temi toccati e un po’ più approfondito in alcuni punti, a mio avviso narrati un po’ troppo frettolosamente e superficialmente. Un romanzo senza troppe pretese, ma che regala qualche ora di gradevole, rilassata e serena lettura.

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Però, che atmosfera quella del village e della beat generation! Uno stimolo per riscoprirla/riviverla! :-)
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Nikly
03 Dicembre, 2013
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Sì Bruno... questo libro ha il merito di avermi ricordato che New York non è solo moda...e mi ha fatto venire una gran voglia di andare a respirare di persona l'atmosfera incantevole del Village! :-)
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