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Una buona scuola
 
Una buona scuola 2013-12-03 08:55:55 Mario Inisi
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    03 Dicembre, 2013
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Anni di scuola

A me piace moltissimo il modo di scrivere di Yates, ironico, caustico, impertinente e a volte sgradevole. Sempre rigorosamente autobiografico. Pare che dopo la pubblicazione di questo romanzo molti ex-compagni di scuola gli abbiano tolto il saluto e leggendolo si capisce il perché: pochissime sono le persone che salva. Probabilmente non salva nemmeno se stesso, infatti il suo alter ego-Grove è descritto come un imbranato, asociale,incapace nelle relazioni con gli altri. Il suo impegno nel giornale della scuola è l’unica cosa che in qualche modo gli riesce ma anche in quell’attività è fortemente dipendente dal giudizio altrui, cioè del suo più brillante compagno di camera Britt per il quale ha e conserva nel tempo una forte venerazione. Fa tenerezza pensare che il brillante scrittore(come ci confida a fine libro) riscrive infinite volte le lettere all’amico per migliorarne lo stile timoroso anche da adulto del suo giudizio. E poi smette di scrivergli per un senso di abissale inferiorità nei suoi confronti.
I personaggi del romanzo vengono visti con gli occhi di un adolescente e così le vicende della scuola, a volte terribili. Il fatto di descrivere i personaggi guardandoli con gli occhi di allora è un pregio ma anche un limite del romanzo nel senso che molte descrizioni risultano caricaturali, proprio come spesso gli adolescenti si percepiscono. Alcuni compagni (Edith, Larry, Britt e pochi altri) sono invece idealizzati, si muovono su un'altra sfera, in un loro iperuranio. L’aspetto psicologico è la pecca del romanzo, in ogni caso bellissimo.
Sullo sfondo dell’esistenza fuori dal tempo alla Dorset, c’è la guerra, ci sono i primi morti. La scuola è perciò una specie di rifugio fuori dal tempo e dalla storia, un rifugio precario. La Dorset è una famiglia per chi famiglia non ha. Bellissimo il pianto del Babbo (il professor Driscoll) quando riporta a casa i suoi studenti che hanno fatto un festino incuranti le regole. Tanto ormai il mondo dorato e fuori dal tempo della Dorset (in via di fallimento) sta per chiudere i battenti, scaraventando quei ragazzi, dei bambini, tra le spire della guerra mondiale. Bellissimo il finale nostalgico in cui l’autore si toglie la maschera di Grove e esprime il senso di nostalgia a chiare parole e parlando in prima persona: nostalgia per la scuola, per i compagni e soprattutto per il padre che a costo di gravosi sacrifici gli ha consentito di frequentare la Dorset. Del padre Yates ha sentito la mancanza solo dopo averlo perso. Alla figura del padre, musicista e cantante senza successo e ai suoi sogni frustrati, è ispirato il bellissimo romanzo Disturbo della quiete pubblica, che inspiegabilmente non ha mai raccolto successo.

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Commenti

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gracy
03 Dicembre, 2013
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Yates...questo scrittore meraviglioso così sconosciuto!! Meditate lettori e prendetene atto tra una lettura frivola e un bestseller da 4 soldi metteteci un Yates ...bravo Mario!
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Mario Inisi
03 Dicembre, 2013
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Condivido.
Un bel commento, sullo sfondo del quale intravedo come spesso - dietro a comportamenti scostanti o difficili da interpretare, come quello del protagonista - vi sia soltanto una sensibilità complessa e non ordinaria... o sbaglio? :-)
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JUNE
03 Dicembre, 2013
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Yates é tra i miei autori prediletti:sfacettato,tagliente,a volte di un' irruenza catartica... un'autore assolutamente da scoprire.
Grazie Mario,bel commento
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Mario Inisi
04 Dicembre, 2013
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Sì, una sensibilità acuta che vede e giudica con lo sguardo dell'adolescente. E' come se scrivendo il romanzo Yates ha anche rivissuto quelle cose ma non con la testa di oggi, ha ripescato la testa di allora.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
04 Dicembre, 2013
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Sì, anche il mio ora che lo conosco.
6 risultati - visualizzati 1 - 6

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