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Anni di scuola
A me piace moltissimo il modo di scrivere di Yates, ironico, caustico, impertinente e a volte sgradevole. Sempre rigorosamente autobiografico. Pare che dopo la pubblicazione di questo romanzo molti ex-compagni di scuola gli abbiano tolto il saluto e leggendolo si capisce il perché: pochissime sono le persone che salva. Probabilmente non salva nemmeno se stesso, infatti il suo alter ego-Grove è descritto come un imbranato, asociale,incapace nelle relazioni con gli altri. Il suo impegno nel giornale della scuola è l’unica cosa che in qualche modo gli riesce ma anche in quell’attività è fortemente dipendente dal giudizio altrui, cioè del suo più brillante compagno di camera Britt per il quale ha e conserva nel tempo una forte venerazione. Fa tenerezza pensare che il brillante scrittore(come ci confida a fine libro) riscrive infinite volte le lettere all’amico per migliorarne lo stile timoroso anche da adulto del suo giudizio. E poi smette di scrivergli per un senso di abissale inferiorità nei suoi confronti.
I personaggi del romanzo vengono visti con gli occhi di un adolescente e così le vicende della scuola, a volte terribili. Il fatto di descrivere i personaggi guardandoli con gli occhi di allora è un pregio ma anche un limite del romanzo nel senso che molte descrizioni risultano caricaturali, proprio come spesso gli adolescenti si percepiscono. Alcuni compagni (Edith, Larry, Britt e pochi altri) sono invece idealizzati, si muovono su un'altra sfera, in un loro iperuranio. L’aspetto psicologico è la pecca del romanzo, in ogni caso bellissimo.
Sullo sfondo dell’esistenza fuori dal tempo alla Dorset, c’è la guerra, ci sono i primi morti. La scuola è perciò una specie di rifugio fuori dal tempo e dalla storia, un rifugio precario. La Dorset è una famiglia per chi famiglia non ha. Bellissimo il pianto del Babbo (il professor Driscoll) quando riporta a casa i suoi studenti che hanno fatto un festino incuranti le regole. Tanto ormai il mondo dorato e fuori dal tempo della Dorset (in via di fallimento) sta per chiudere i battenti, scaraventando quei ragazzi, dei bambini, tra le spire della guerra mondiale. Bellissimo il finale nostalgico in cui l’autore si toglie la maschera di Grove e esprime il senso di nostalgia a chiare parole e parlando in prima persona: nostalgia per la scuola, per i compagni e soprattutto per il padre che a costo di gravosi sacrifici gli ha consentito di frequentare la Dorset. Del padre Yates ha sentito la mancanza solo dopo averlo perso. Alla figura del padre, musicista e cantante senza successo e ai suoi sogni frustrati, è ispirato il bellissimo romanzo Disturbo della quiete pubblica, che inspiegabilmente non ha mai raccolto successo.
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Grazie Mario,bel commento
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