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Il dolore e lo scorrere del tempo
Sembra una mattina come tante a Londra. Stephen Lewis, affermato scrittore di libri per l’infanzia, come spesso accade esce a fare compere con la figlioletta di tre anni Kate. Questa volta però tornerà a casa senza di lei. Un solo attimo di distrazione durante una banale operazione di pagamento alla cassa del supermercato è infatti fatale: l’uomo si volta e non vede più la piccola. Kate è sparita, volatilizzata. A nulla serve l’intervento delle forze dell’ordine, vani sono tutti i tentativi di ritrovarla. Un’evento nefasto che inevitabilmente avrà strascichi negativi sulla vita dell’uomo e su quella della moglie Julie. I due coniugi verranno travolti da un indicibile dolore cui reagiranno in maniera diversa, lui impegnandosi con tutte le sue forze in disperati quanto inani tentativi di ricerca, lei abbandonandosi ad una cupa ed indolente solitudine. Ad un certo punto la separazione apparirà inevitabile, ma il tempo saprà rimarginare la ferita. McEwan racconta il lato sentimentale e psicologico di un dolore straziante come può essere quello che nasce dalla perdita di un figlio, entrando nella mente dei protagonisti ma tenendo sempre un certo distacco, una sorta di freddezza, di cinismo, che se da una parte limita l'empatia dall'altra evita di cadere in facili e mielose drammatizzazioni. La storia è raccontata attraverso continui salti temporali, passato, presente e futuro si intersecano e si confondono, la maturità si scontra con l'infanzia ora vincendo ora soccombendo e ricordandoci del bambino che si cela dietro ogni adulto. McEwan non risparmia poi frecciatine velenose alla politica Thatcheriana dell'epoca e alla società britannica in generale. Non mancano i luoghi comuni, alcuni passaggi possono risultare scontati e lo stile non è dei più virtuosi, ma i contenuti sono di valore e importante appare il messaggio finale che invita a non abbattersi troppo nei momenti difficili, a non annullarsi nel dolore, perchè potrebbe sempre arrivare un'occasione buona per rialzarsi e rinascere.
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Un gran dolore avvicina o allontana...mi son sempre chiesta se le basi ci fossero già evidenti prima...ma penso proprio di si!
Pia
@Pia: già...l'ideale sarebbe restare uniti nel dolore, invece a volte ognuno cerca di gestirlo per proprio conto e ciò può portare a divisioni che possono diventare insanabili...
Ho letto tutto di Mcewan, a parte "Miele" perché per gli autori che amo e che sono ancora in vita aspetto sempre l'ultimo per leggere il penultimo, una sorta di scaramanzia per tenerli ancora in vita!!!
"Espiazione" è molto bello, ma secondo me il più bello è "L'inventore di sogni", dole, delicato, profondo, con tanti piani di lettura, un piccolo gioiello.
Molto bello è anche "Il giardino di cemento".
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