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Un cielo pieno di Mille splendidi soli.
Mariam e Laila sono due donne diverse, ma unite forzatamente e tragicamente dallo stesso destino. Leila è una giovane ragazza, nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell’Aprile del 1978. Tutto prometterebbe per lei un buon futuro, fatto di successi scolastici e la possibilità di potersi sposare per amore vero. Mariam invece è una donna nata in una “kolba” e considerata una “Harami” perché nata fuori dal matrimonio. Lei vorrebbe andare a scuola, poter studiare come i figli legittimi di suo padre, ma qualcosa di irragionevole glielo impedisce, l’idea che una “harami” non abbia la purezza necessaria per poter imparare e poter vivere un’ esistenza diversa da quella a cui è stata condannata con quell’appellativo. Si incontreranno sotto al cielo di Kabul, in un modo che nessuna delle due avrebbero immaginato, legate inizialmente dalla rabbia è dall’odio impareranno a combattere insieme per sopravvivere alle leggi insensate che la vita ha imposto loro. Credo che questi siano i libri da proporre nelle scuole, i libri che insegnano la storia e la vita, che aprono la mente su cosa accade davvero fuori dalla porta di casa nostra, riflettendo sul fatto che non accade solo lontano e soprattutto non accade solo in epoche passate. Questo libro parla di una guerra durata fino al 2001, ma che sta continuando a generare vittime, basti pensare che il governo Afghanistano sta studiando la possibilità di reintrodurre “la lapidazione fino alla morte” in casi di adulterio. Basta pensare a Sahar Gul, una ragazzina afghana di 15 anni che ha quasi rischiato di essere uccisa dal marito perché non voleva prostituirsi, e diventata ora simbolo dei diritti umani. Mi sono emozionata, ho pianto lacrime amare pensando a cosa sono constrette a subire delle donne in carne ed ossa come noi, ma con un cuore ed un fegato d’acciaio. Per caso ho terminato questo romanzo il 25 novembre, giornata nazionale contro la violenza sulle donne, e mi sono chiesta se sia mai possibile, ora come ora, dover considerare una maledizione il fatto di essere nata DONNA. Con questo mi viene in mente una citazione di William Shakespeare:
Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l'ignoranza in cui l'avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato,
... per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna
Un libro tragicamente vero, scritto per raccontare cosa accadde qualche anno fa, e accade ancora oggi in un cielo pieno di Mille splendidi soli.
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Commenti
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Hai scritto benissimo il tuo sentire...complimenti!
Pia
Davvero, l'ho amato molto... è uno di quei libri che rimangono nel cuore ;)
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C'è bisogno di rabbia davanti a certe cose, sempre.
Valentina