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Ai no kawaki
Da penna meno brillante rispetto ai suoi scritti piu' maturi, meno lirico seppur tenacemente metaforico, il romanzo comprime una carica seducente tipica di Mishima. Un racconto dai tratti somatici decisamente orientali e di parecchi decenni indietro nel tempo, nella forma come nel contenuto si avverte la tipica sensazione di turismo letterario intrinseca nella scrittura giapponese degli anni Cinquanta.
SETE D'AMORE di ambientazione agreste, essa prevale nei ruoli dei suoi protagonisti e nelle scene domestiche piu' che negli spazi esterni che appena accennati non rubano la scena.
Il racconto si dipana lentamente nella dimora della famiglia Sugimoto, dedita all'agricoltura nelle campagne ai margini della citta'.
Piccoli gesti quotidiani come la preparazione dei pasti, o la raccolta del riso, o la confezione dei kimono sono contorno del tragico personaggio di Etsuko, giovane vedova dilaniata prima dalla gelosia verso il marito infedele e poi dall'anelito all'infelicita' su cui pare imperniarsi la sua vita.
Piacevolmente intrigante il dischiudersi della personalita' della protagonista, lentamente Mishima ci offre l'analisi di un personaggio complesso, allucinogeno nella costante pratica di un masochistico incedere.
Per ovviare alla gelosia in fondo basta non amare. Se capita di amare di un amore non corrisposto, privarsi dell'oggetto dell'amore potrebbe essere un balsamo per il cuore.
Bello l'evolversi ritmico del testo, da passi lenti e scalzi sulle punte delicate a una corsa a perdifiato di piedi escoriati su zoccoli di legno.
Buona lettura.
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Commenti
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Ancora devo decidere se provarci.
questo è sicuramente il tuo, perchè riesci a captarne contenuti ed essenze in maniera totale, trasmettendone il significato anche ai profani!
Le prime righe della tua recensione sono poesia!!! Spero che il libro consigliato sia all'altezza della recensione che ha ricevuto da te!
Grazie della segnalazione
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Ps. tra le altre cose mi fai, in questo modo, desiderare di leggere libri ai cui non dedicherei nemmeno uno sguardo :P