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Il grande Gatsby
 
Il grande Gatsby 2013-11-19 14:16:28 amleto
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amleto Opinione inserita da amleto    19 Novembre, 2013
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soprattutto il sogno

Per l'autore il titolo doveva essere "Trimalcyone nel West-Egg" ma venne bocciato dall'editore perchè ritenuto troppo elitario (il riferimento era al Satyricon). Per fortuna: "Il Grande Gatsby" è senz'altro un titolo migliore e non dà contorni nè al personaggio nè alla storia. Nnon deve averne infatti, perchè è una storia universale, che parla di solitudine e superficialità, di sogni e di illusioni (la luce verde aldilà della baia).

Per quasi tutto il libro il lettore si chiede chi sia Gatsby, e insieme a Nick (la voce narrante) partecipa alle sue feste come un invitato qualunque, perfettamente immedesimato nella realtà della storia.
E' un libro scritto splendidamente "Il Grande Gatsby", con una scrittura ricca di grazia e di energia perfetta per restituire gli stati d'animo dei personaggi e le loro emozioni. Tutta la gamma: dalla tristezza al sogno. Soprattutto il sogno.

"Perfino in quel pomeriggio dovevano esserci stati momenti in cui Daisy non era riuscita a stare all'altezza del sogno,non per colpa sua, ma a causa della vitalità colossale dell'illusione di lui che andava al di là di Daisy,di qualunque cosa.Gatsby si era gettato con passione creatrice,continuando ad accrescerla,ornandola di ogni piuma vivace che il vento gli sospingesse a portata di mano.Non c'è fuoco né gelo tale da sfidare ciò che un uomo può accumulare nel proprio cuore. Quando lo guardai, si riprese visibilmente. Teneva fra le sue una mano di lei e, quando Daisy gli disse qualcosa sottovoce all'orecchio, le si avvicinò in uno slancio di emozione. Credo che quella voce lo avvincesse col suo calore fluttuante a febbrile soprattutto perchè non poteva superare il sogno: quella voce era un canto immortale. Mi avevano dimenticato, ma Daisy alzò lo sguardo e tese la mano; Gatsby non mi riconobbe affatto. Li guardai ancora una volta e mi restituirono lo sguardo, remoti, dominati da una vita intensa. Poi uscii dalla stanza e scesi i gradini di marmo nella pioggia, lasciandoli soli."

Lettura consigliatissima. Imprescindibile, direi.

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