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Il gusto proibito dello zenzero
 
Il gusto proibito dello zenzero 2013-11-04 16:26:36 MrsRiso13
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    04 Novembre, 2013
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Semper fidelis

Fedeltà motore di vita, guida delle scelte della propria esistenza. Fedeltà verso i propri genitori, rispetto del loro essere cinesi, giapponesi, semplicemente stranieri in America, fedeltà alla propria amica-fidanzata, americana con gli occhi a mandorla, fedeltà verso una nazione, che imprigiona, ma allo stesso tempo, non esita a chiedere di lottare in prima fila per lei. Fedeltà essenza del racconto, descritta con chiarezza e semplicità, narrata con dolcezza attraverso gli occhi dodicenni di un americano di origini cinesi, perché più puri, più schietti, più sinceri e quelli oramai stanchi di colui che sembra aver fatto le sue scelte per non tradire le proprie origini.
Nato americano, da genitori cinesi dopo l'attentato a Pearl Harbor, Henry ha, oramai, l'età della pensione, quando viene trascinato nel passato dalla riapertura dell'hotel Panama. Nei suoi scantinati si sono conservati intatti gli averi di tutti i giapponesi che negli anni della guerra avevano abitato il quartiere di Nihonmachi a Seattle ed erano stati obbligati a evacuare in fretta perché ritenuti spie. Il presente si alterna al passato, quello che è incontra quello fu, perché dimenticare talvolta non è possibile, e ciò che è stato cominciato deve essere finito. Il passato riaffiora a ritmo di jazz e un disco rotto riporterà la pace, là dove c'era inquietudine e sofferenza.
Un romanzo complesso, descritto con un linguaggio pulito e delicato che racconta la Seconda Guerra Mondiale, evidenziando i lati oscuri di un popolo che è visto in Europa come il portatore della salvezza. Storia che analizza la vita da immigrato, dove le proprie origini possono essere una base da arricchire con le conoscenze degli autoctoni, come i genitori di Keiko o un fardello, scudo e impaccio alle influenze indigene, come i genitori di Henry. Una vicenda che mostra un complesso rapporto genitori-figli, opprimente e soffocante quanto incomprensibile, fino a quando lo stesso Henry, divenuto padre, non si toglierà la maschera e mostrerà al figlio, la propria anima a nudo, sbalordendo tutti.
In sintesi, un intreccio variegato, ricco e ben amalgamato, che non lascia insensibili e che impone molte riflessioni.
Da leggere!

“Quando sarete così tanti, cosa potrebbe impedirvi di impadronirvi del campo?”
[…]
“La fedeltà. Noi siamo ancora fedeli agli Stati Uniti d'America. Perché? Perché anche noi siamo americani. Non siamo d'accordo con ciò che ci stanno imponendo, ma mostreremo la nostra fedeltà di cittadini con l'ubbidienza. Capito Henry?”

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Commenti

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gracy
04 Novembre, 2013
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Il ricordo di questo libro che ho letto diversi anni fa è ancora vivido...leggere la tua recensione è stato un piacere.
In risposta ad un precedente commento
MrsRiso13
05 Novembre, 2013
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grazie!
Questo libro è uno dei tanti che ho sul "comodino" dovrò proprio decidermi a leggerlo.....bella recensione!
Concordo con Gracy .
E' un libro che resta nel cuore e mi fa piacere leggere recensioni positive. Io avevo fatto un po' di fatica all'inizio, mi sembrava noioso ma passate le prime pagine si legge con piacere .
@ LittleDorrit
Non so quanti siano i libri sul tuo comodino, ma questo vale la pena di leggerlo, ti consiglio di metterlo in cima alla fila!

@katia 73
Non ho provato la tua stessa noia iniziale, a me è piaciuto anche l'inizio un po' più lento per dare il tempo di inquadrare bene le vicende, concordo nel dire che resta nel cuore. Alcuni passi sono indimenticabili.
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