Dettagli Recensione
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Dimmi.Cosa?Come sono gli altri e come siamo noi.
Una storia fatta di lavoro e di amicizia, sofferenza e sfruttamento, ingiustizia ed emarginazione sociale, ma anche di controllo e sorveglianza da parte di George, buono e intelligente, su Lennie, fisicamente forte e gigante, ma con mente e cervello piccoli, incapace di misurare e capire le potenzialità della sua forza fisica, capace di trasformare le sue carezze in carezze di morte. Lavoratori inseparabili anche per obbligo e convenienza quindi, sognano un giorno di poter avere una propria fattoria e allevare animali, soprattutto conigli, la passione di Lennie, che lui ama tanto carezzare.
Ma la realtà è diversa e i sogni difficili da realizzare.
Nonostante le raccomandazioni di George siano continue, il povero Lennie continua a sbagliare.
E' molto triste il dialogo che Lennie ha con "la propria testa", sotto forma di signora zia Carla, che gli parla con la sua voce, con la voce di Lennie, e che lui vede davanti a sè come una vecchietta piccola e grassa; questa sorta di coscienza lo rimprovera duramente, e con grande disappunto e disapprovazione gli rammenta che combina solo guai e che non stà mai a sentire nessuno. Che non pensa a George che sacrifica la sua vita per lui, gli fa continuamente piaceri e si priva di qualunque cosa pur di donargliela. George, che invece avrebbe potuto godersi la vita in una casa oppure all'osteria a giocare a biliardo, se solo non avesse dovuto badare a lui.
Solo alla fine ho capito che l'autore voleva trasmettere un messaggio. Che l' amicizia può manifestarsi sotto varie forme.
Nel romanzo ne viene mostrata una, a mio parere la più completa e la più difficile da manifestare, la più disinteressata, la più altruistica, la più pura . Certo non il modo “classico”. Ma ne esiste forse uno?
Il romanzo l'ho trovato un po' lento, nei dialoghi e nello stile, mostra l'età che ha; inizialmente non ho capito dove l'autore volesse portarmi e quindi sono rimasta davvero di stucco. Premetto che non conoscevo affatto la storia.
Questo gesto di così grande umanità mi ha davvero commossa. Ho condiviso pienamente la scelta dell'autore, cioè lo scegliere volontariamente George per compiere l'azione lo trovo la manifestazione più alta a cui l'amicizia possa arrivare. Perchè lui vuole veramente bene a Lennie e quindi vuole che sia lui, che sia ben fatto, subito, in un istante , mentre il vento passa e Lennie lo stà ascoltando.
"Dì ancora, George. Non vai più in bestia?
No, disse George.
Allora posso andarmene, disse Lennie. Andrò sulla collina e troverò una grotta, se non mi vuoi più.
George si riscosse un'altra volta. No, disse. Voglio che tu stia qui con me.
Lennie disse con scaltrezza: Allora dimmi come dicevi prima.
Dimmi cosa?
Come sono gli altri e come siamo noi.
George disse: Gente come noi non ha famiglia.
Raccolgono una paga e poi la sprecano. Non hanno nessuno al mondo che gli importi di loro...
Ma noi no, gridò Lennie felice. Dì come siamo noi, ora.
George tacque un istante. Ma noi no, disse; Perchè...
Perchè io ho te e ...
E io ho te. Ci siamo tutti e due, e c'importa qualcosa di noi, ecco perché, gridò Lennie trionfalmente.
“Lennie gongolò dalla felicità.
Lennie volse il capo.
Tutti ti tratteranno bene.
Non ce l'ho con te. Non ce l'ho mai avuta. Voglio che tu lo sappia Lennie.
Io e te“
"Disse Slim: Dovevate, George. Vi giuro che dovevate. Venite con me.
Curley e Carlson li guardarono andarsene. E Carlson disse:
Che cribbio hanno secondo voi quei due?"
Fine
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Pia