Dettagli Recensione
Nonsenso globale
Doveva esserci una qualche ragione se Alan era lì. Perchè si trovava sotto una tenda a 150 km da Gedda? Sì, ma anche: perchè si trovava sulla Terra? Molto spesso il significato era nascosto. Molto spesso richiedeva un certo scavo. Il significato della sua vita era un'inafferrabile vena d'acqua centinaia di metri sotto la superficie, e periodicamente lui calava il secchio nel pozzo, lo riempiva, lo tirava su e beveva. Ma questo non lo sosteneva molto a lungo.
Alan, americano, ex venditore porta a porta, imprenditore fallito si trova in Arabia saudita ad aspettare il re (che non si sa se e soprattutto quando arriverà) per vendergli la tecnologia che solo l'azienda americana per cui lavora, almeno in teoria, dovrebbe avere. Vengono ospitati in una città fantasma nel deserto, dentro una tenda, con l'aria condizionata che non funziona, aspettando re e funzionari che non arrivano.
In attesa del re, Alan stringe amicizia o almeno qualcosa di simile con il suo taxista e alcuni personaggi locali. I rapporti tra persone non sono mai del tutto chiari, la differenza di culture fa nascere improvvisamente malintesi e barriere alternati a slanci e momenti di sincerità rara come accade a volte solo tra perfetti estranei. Il libro è sicuramente geniale nella forma e interessante nei contenuti affrontando in modo originalissimo il tema della globalizzazione e dell'ingiustizia di fondo di una economia sempre meno nazionale,rigorosamente basata sul profitto. L'ingiustizia sociale si trasmette sotto forma di malessere e incombente follia ai singoli individui come una vibrazione.
A Gedda i rapporti con la gente del posto sono amichevoli, è piacevole venire a contatto con mentalità diverse ma a volte c'è un fondo di sospetto da ambo le parti. Non si è mai certi di cosa ci si può aspettare dall'altro. Il finale forse è un po' meno bello del resto, ho l'impressione che si perda qualche maglia della storia e che qualche nodo non venga al pettine. L'esito della transazione finanziaria è quello che ci si può immaginare date le premesse. Comunque il libro è molto, molto piacevole da leggere, originale e effettivamente formidabile. Non saprei a quale altro libro paragonarlo.
"Questo posto sta per scoppiare" disse la donna etiope.
"Questo posto sta per scoppiare?" Alan pensò che intendesse alludere a una specie di guerra. Una forma di terrorismo. Qualcosa di simile al massacro della Mecca del 1979, tutti quei pellegrini morti.
"No, no" disse lei. "Le donne. Le donne saudite non ne possono più. Hanno chiuso con questo merdaio. Abdullah sta cercando di aprire delle porte, spera che le donne riescano a farsi largo, a procedere da questo punto. Crede di essere GORBACIOV. Sta raddrizzando le tessere del domino. L'Università mista è stato il primo passo. L'ECRA il secondo."
Alan si rivolse agli altri due. "Voi siete d'accordo?"
Gli altri due annuirono. Probabilmente ne sapevano più di lui.