Dettagli Recensione
e questo fa lo scrittore di successo...
Il libro, quantomeno, mi è arrivato a casa gratis. Non amando lo spreco, ho deciso di leggerlo nei ritagli di tempo (come si diceva un tempo, "nel privy", tanto per capirci). Apro, inizio a leggere. Per scorrere scorre, per carità: l'accozzaglia di banalità newaggianti è di livello talmente infimo, che si lascerebbe leggere dal cadavere di una carpa morta di demenza senile. In pratica c'è sto Copto, un incrocio tra Augias, Scalfari e Antonio Conte, ecco, e sto Copto, in pratica sa tutto lui, su tutti gli argomenti: la vita, l'amore, le vacche e via dicendo. Sì, il Copto è un po' il Google della situazione, basta cliccare un argomento, e lui zacchete, ti investe con un profluvio di profondissima profondità, roba da far arrossire Dostoevskij e Tomasi di Lampedusa, Manzoni e Kant. Gli argomenti di Coelho, oggidì, che c'è la crisi, non li senti più trattati nemmeno nei negozi di parrucchiera più d'antan, avvertitelo che non ci troviamo più negli anni Ottanta di Shirley Maclane!! Tra una frasetta sull'Amore Superstar e una sulla Lucechebrilla nei tuoi occhi, il Coelho ha dimenticato di inserirne una, che da sola potrebbe riassumere tutto l'osceno libro, ed evitare la lettura delle 176 (mi pare) pagine:" se il Cervino ha il cappello, o che fa brutto o che fa bello".
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