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Occhi blu capelli neri
Un particolare punto di vista quello che la Duras analizza in questo piccolo libro, fatto di emozioni e sensazioni.
La trama è ridotta ai minimi termini, le azioni quasi inesistenti riempiono le pagine e si alternano a spazi bianchi che indicano le pause, i vari piani di lettura che si moltiplicano fino a disorientare il lettore in un dedalo di pensieri e di controsensi che non possono non avviluppare fino a scardinare le basi su cui fonda la moralità, sovvertendo il comune senso del significato della parola “Amore”.
Ciò che rende quest'opera qualcosa di eccezionale è senza dubbio lo stile che è adottato, che non lascia spazio a interpretazioni, schietto e diretto che mette a nudo il lettore di fronte a questa relazione che gli si dipana davanti; è l'assoluta assenza di senso che disorienta, la completa penetrazione di due animi senza che la fisicità faccia il suo ingresso, la nudità dei corpi come nudità degli animi che si incrociano, si confidano, si confessano.
La Duras introduce la lettura con una raccomandazione: lasciate che le parole fluiscano e non fatevi domande; infatti è l'essenza della forza di questa relazione che è difficile definire a impossessarsi del lettore, senza che esso lo voglia o faccia niente per empatizzare con i protagonisti.
La caratterizzazione dei due personaggi è delineata così bene senza essere descritta, il paradossale inizio della relazione, la forza evocativa dei dialoghi li rendono vivi e ogni loro azione è plausibile, la vita fuori dalla stanza è ovattata, lontana eppure presente e foriera di impercettibili cambiamenti all'interno della stanza; così in un gioco di chiaro-scuro, di occhi velati e di interiorità svelate, i giorni scorrono lenti, cadenzati solo dalla luce che filtra e dal mare che mormora, in un perpetuo ciclico mutamento che consola e che protegge.
Questa storia, così semplice e complicata al tempo stesso, che si autoalimenta e si lacera si sposta in un teatro in cui agli attori viene spiegato, come in una sceneggiatura, l'essenza del personaggio e dell'emozione, ma il continuo passaggio dalla finzione alla realtà ha il pregio di far respirare il lettore, liberandolo dalla morsa che lo attanaglia, di un amore così profondo da commuovere, ma così impossibile.
Il terzo personaggio, invisibile e impalpabile, misterioso e affascinante è il tratto che unisce i due protagonisti, colui che traduce i loro linguaggi, che li porta nella stessa dimensione: è attraverso lo straniero dai capelli neri e gli occhi blu, verso il quale entrambi provano dei sentimenti, che riescono a capirsi e fino a quando staranno in quella stanza insieme e terranno vivo quello straniero essi esiteranno; la loro storia avrà uno svolgimento, al dissolversi di quel ricordo anche la storia svanirà, dando vita ad un'altra storia, quella della loro separazione.
Un racconto che penetra in profondità, che va letto come si ascolta una musica, senza che la ragione prenda il sopravvento, godendosi uno stile che sperimenta e priva di sovrastrutture il sentimento più narrato al mondo.
Consigliato senza remore, anche se può lasciare straniati, ma carichi di disperazione e stremati dall'inane tentativo di comprensione.
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Commenti
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come sai non sono molto d'accordo.
paola
Di sicuro è un testo particolare, posso ben capire che possa non piacere!
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