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La frontiera scomparsa
 
La frontiera scomparsa 2013-10-17 14:35:24 C.U.B.
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    17 Ottobre, 2013
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Mi noche triste

Non e' semplice raccontare  di questo libro e allora inizio dicendo che non avevo ben capito di cosa parlasse. Cio' poteva bastare a far squillare un campanello d'allarme sulla  mia scarsa perspicacia, ma io preferisco suonarle a festa quelle campane, per celebrare un'inaspettata ottima lettura.

Su sfondo cileno un ragazzino e un nonno si parlano, l'anziano scuce una promessa al piccolo consegnadogli un libro, che - il nonno assicura- lo portera' probabilmente a fare un lungo viaggio .
Dove ? Forse da nessuna parte, ma comunque sia ne sara' valsa la pena.
Dove i sogni si chiamano "nessuna parte", ma per essi si lotta duramente ; per ottenere non quello che impone l'ordine costituito, ma quello che e' meglio per tutti, o cosi' almeno si crede.
Ed ecco il bambino crescere e diventare un giovane intellettuale, un militante comunista, scelta che durante gli anni bui della dittatura cilena comporta uno sbocco forzato : il carcere duro, la persecuzione , l'esilio.

C' e' una frontiera scomparsa in sudamerica. 
Rubata dagli uomini e dai tempi: e' la frontiera che porta alla felicita'.

Accattivante Sepulveda riesce a creare un prodotto in cui mischia sapientemente ma senza amalgamarli elementi tragici e una fervida ironia, buffa addirittura.
Un libro inconsueto, che senza straziare impone il disappunto di un cileno per le torture perpetrate sui connazionali , che  instilla il senso del dramma condito con un non so che di divertente.
Il risultato non e' una parodia. E' un amaro che piu' amaro non si puo'.
Perche' anche se illuminate dalla luce di un sorriso, le scure porcherie dell'umanita' non si cancellano e l'aceto servito con la fragola non rende certo  il frutto  piu' zuccherino.
Per chi vuole sperimentale un qualcosa di diverso, ma con intelligenza.

Buona lettura.

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Commenti

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a me piace sepulveda anche se non ne vado pazza.non ho letto tutto di lui , ma ho avuto un periodo in cui acquistavo spesso suoi libri.comunque questi cileni raccontano di periodi davvero duri, duri come la loro terra, hanno subito soprusi e prevaricazioni dalla dittatutara. hanno una terra difficile e bellissima, e hanno sofferto molto.speriamo che anche per loro le cose vadano meglio.

cosa leggi vale , sai che sono impicciona.
sto leggendo ìil silenzio degli innocenti, mi piace molto.
ciao notte
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
18 Ottobre, 2013
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Paola sono Cub non Vale !!!
Comunque ho iniziato FIORI ROSSI DEL TIBET di Alai
A me Sepulveda piace tanto, non mi ha mai delusa :-)
Buona lettura a te!
Molto molto interessante. Grazie.
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
18 Ottobre, 2013
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Grazie a te Annamaria. Mi e' capitato per caso in uno scambio su internet, lo rileggerei se non avessi milioni di titoli in coda.
Sai CUB, a me questo libro non aveva convinto, anche se sdevo dire che ho delle scene conficcate nella mente (cosa che non mi accade così di frequente). Ricordo vagamente una stazione, e, spero di non sbagliare libro, una parte dedicata ad un bordello, o qualcosa di simile, che mi aveva molto colpito. Dovrei rilegegrlo, anche perché ormai sono due anni e all'epoca non ero molto ben disposto, anzi, (diciamocelo) ero prevenuto.
Recensione splendida (anche se questi autori sudamericani, da Marquez a Sepulveda io non li digerisco, due modi di pensare e di vivere troppo distanti).
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
21 Ottobre, 2013
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@ Dani La stazione dovrebbe essere la scena dove arriva il treno, da cui inizia la frontiera, ma in cui verra' di nuovo bloccato. Bordelli ce ne sono ma a me non sono rimaste impresse scene, sai ognuno e' colpito da cose diverse. Io invece non riesco a scordare il momento dell'esilio, dove un vecchio dietro al vetro alza il pugno, senza paura. E' suo padre, e lui canticchia un tango, Mi noche triste ( salvo errori e omissioni perche' ho un caos in testa che non ti dico :-)

Comunque capisco non ti abbia entusiasmato, non mi sembra proprio il tuo genere sai ? Hai una mente scientifica o classica, i sudamericani a mio avviso sono sentimento, empatia o sperimentazione. Io non te li consiglierei, per quel poco che ti conosco. A me invece piacciono tanto, sono maledettamente passionali e colorati, sono un viaggio in terre amene su aerei di carta.

Alla prossima !
In risposta ad un precedente commento
DanySanny
21 Ottobre, 2013
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Quella scena non la ricordo proprio.
Credo comunque che tu abbia ragione: non abbiamo compatibilità, in alcun modo; sono degli scrittori che anche quando parlano di cose concrete le sfumano nel sogno, nel simbolismo, nell'onirico. Massimo tollerabile è il Sostiene Pereira di tabucchi (non so se lo hai letto): ambientato in Portogallo, che epr me è già a metà strada tra Europa e Sudamerica :-)
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