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C’è stato un angelo che possiede tutte le risposte
“Tornare” da Barcellona e capire che bisognerà aspettare qualche anno (chissà quanti) prima di tornare a leggere un libro incentrato sulle vicende di Daniel Sempere è dura, come dura era confermare quanto fatto di buono nei 2 precedenti libri della quadrilogia.
Con sommo piacere posso dire che Zafon ci è riuscito, ha catturato per la terza volta la mia mente proiettandomi in quella cupa Barcellona in cui riuscirei ad orientarmi ad occhi chiusi. Ma c’è di più! In questo libro vivremo dei giorni difficili al freddo di una cella che odora di morte, in cui conosceremo cari amici.
Finalmente verranno sciolti i dubbi lasciati da “Il gioco dell’angelo” e scopriremo il passato di Fermin Romero de Torres è tutto ciò che lo circonda. Il tutto verrà intrecciato con il loro presente, scosso da un misterioso cliente della libreria Sempere e Figli.
Come al solito non mancheranno i colpi di scena ed il mistero, marchio di fabbrica di Zafon, che ci accompagneranno per tutto il libro, richiamando alla memoria eventi accaduti nei precedenti libri.
L’abilità di Zafon di intrecciare questi 3 libri, rivelando ciò che nell’altro libro era nascosto è davvero notevole. Molte volte si ha l’impressione davvero di vivere la stessa vita di Daniel e Fermin, amici inseparabili che donerebbero la propria vita per l’altro. Come già dichiarato dallo stesso autore, questi libri si potrebbero leggere dall’ultimo al primo, perché ognuno di loro ha una propria vita con un ponte di collegamento con gli altri. Splendido.
Speriamo ci sia un 4° libro…
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Il gioco dell'angelo
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