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Voglio decidere io per me..con te.
Sono in difficoltà.
Leggo di Lou, della sua giornata lavorativa, delle azioni che con la stessa tranquilla routine ogni giorno si ripetono, uguali e confortanti, e poi della perdita del lavoro, delle difficoltà e delle ansie legate a questo difficile momento e sento su di me tutte le sue angosce; perché sono molto ben raccontate, e la sua vita semplice potrebbe essere la mia.
Poi l’incontro con Will, il suo nuovo lavoro. Lui è il suo nuovo lavoro.
E parte un altro racconto, una storia d’amore, certo, straziante e dolce come solo un romanzo sa immaginare e raccontare; è dolcissimo leggerla, ma più vado avanti nella lettura e più la lettura si sdoppia, leggo due storie, due emozioni parallele, o forse sono io che voglio dargli a tutti i costi un significato in più.
E’ che il tema trattato mi stà così a cuore, lo sento così fortemente, che ci penso e ripenso e mi sento confortata nel leggere un comportamento che potrebbe essere il mio. Will sono io, le sue parole sono le mie e anche le sue emozioni e la sua paura, perché io la penso esattamente come lui. E questa possibilità che a tanti è stata negata, mi fa rabbia. Mi far rabbia e paura al tempo stesso il non poter scegliere. E anche se la storia è bella, io torno sempre all’altra storia, penso a quella scelta che ci vogliono negare.
Il romanzo si legge in una manciata di ore, ma è scritto in modo semplice, forse troppo. Cioè è tutto troppo…un romanzo. Se dico elementare poi forse mi pento…
Alla fine della lettura accanto ai Will ci sono anche io e li sostengo e li appoggio e li incoraggio con tutto il cuore e la solidarietà, perché è ciò che vorrei io per me.
“Alla fine mi sollevai su un gomito e lo guardai. I suoi occhi, così a lungo affaticati e infelici, sembravano straordinariamente limpidi e rilassati.”
“” Presi il braccio di Will e lo strinsi intorno a me, avvinghiandomi con le braccia e le gambe al suo corpo. Gli presi la mano - quella buona - e intrecciai le mie dita con le sue, e lui me le strinse mentre gli baciavo le nocche. Conoscevo così bene il suo corpo. Lo conoscevo come non avevo mai conosciuto quello di Patrick, i suoi punti di forza e quelli più vulnerabili, le cicatrici e gli odori. …”
“Sembrava in pace. E’ l’unica cosa a cui posso aggrapparmi.”
Finalmente sembrava di nuovo...lui.
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Commenti
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ti capisco perchè l'ho letto...storia sdolcinata, ma accidenti se non ti prende!
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Pia