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ISTINTO MATERNO
Romanzo con tinte noir, e proprio per questa caratteristica, a me congeniale.
L’inizio è come quello di un auto da corsa, uno sprint, quanto inaspettato, tanto azzeccato.
Il lettore si trova da subito con gli occhi incollati alle pagine….
La parte centrale è il vero romanzo , la “velocità” si assesta su un andatura diciamo da “crociera”, per arrivare alla parte finale, con un notevole rialzarsi della tensione, ed un ritmo di nuovo incalzante fino al “traguardo”.
Questo altalenarsi di parti “adrenaliniche” e parti più serene, non è affatto spiacevole. La scrittura è fluida e coinvolgente.
Il personaggio principale è PAUL, un bambino di 6 anni, che viene gettato in acqua da un traghetto che collega il Vermont al Canada.
Tracy, giovane donna, giornalista free-lance per alcune riviste sportive,sta transitando in quel momento sul traghetto che compie la traversata opposta, ed assiste casualmente alla scena…
A tutti i dubbi che si affacciano nel giro di pochi secondi nella sua mente: “Avrò visto giusto? Non era un sacco dell’immondizia? Possibile che se fosse davvero un bambino nessuno si tuffi per salvarlo e chieda aiuto?” ,Tracy non ha una risposta, l’istinto la porta a tuffarsi e nuotare verso il punto in cui il bambino è sparito sotto la superficie dell’acqua. Acqua gelida, infida, buia.
Miracolosamente la donna riesce a trarre in salvo Paul e, invece di decidere di portarlo immediatamente presso una Centrale di Polizia, la cosa che sceglie di fare è quella di portare a casa il bambino, cambiarlo, asciugarlo, coccolarlo e farlo addormentare serenamente.
Lo sguardo che Paul le ha rivolto mentre stava per annegare, ha toccato profondamente Tracy, come l’ha sconvolta il fatto di aver trovato il tronco del bambino letteralmente legato strettamente da una felpa da adulto. Nel cuore della donna prende sempre più piede l’ipotesi di un’ intenzionale tentato omicidio.
Ma chi può, in cuor suo, avere voluto deliberatamente uccidere un bambino? I genitori chi sono e dove sono? Sì, perché Paul parla solo francese.
I giorni scorrono lenti, ed il rapporto che si instaura tra Tracy e Paul diventa sempre più profondo, la salvatrice che si sente responsabile in tutto e per tutto del bambino, e Paul, che vede nella donna, la salvezza, la bontà, l’amore che forse non ha mai ottenuto dalla propria mamma…..
“Dovevo provare ad aggiustare le cose. Dovevo fare del mio meglio per assicurarmi che Paul non dovesse guardarsi alle spalle per il resto della vita. Dovevo finire quello che avevo iniziato quando mi ero tuffata nel lago Champlain per prenderlo.Non si può salvare un bambino e poi sparire: Bisogna rimanergli vicino…”
E così Tracy comincia ad indagare, in primis per cercare la famiglia di Paul, e poi….
L’autrice ha tratteggiato un personaggio positivo “ideale”, una donna, senza legami affettivi stretti, senza figli, che dedica la sua vita a Paul, sfortunato bambino, il finale è comunque inaspettato, e forse, più realistico di quanto possa desiderare il lettore.
Romanzo con spunti di originalità che merita la lettura.
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Commenti
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@Calzina Grazie! Se vuoi, appena il libro l'avrà letto anche la mia mamma, te lo invierò! Baci
Pia
Complimenti Francesca.
Sei stata molto brava, mi hai incuriosita.
p.s. Ho una vita piena, un figlio meraviglioso e un marito che amo, ma se mi trovassi a salvare un bambino "buttato via", vorrei tenerlo anche io con me e dargli tutto l'amore che merita. (scusa la piccola divagazione)
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Sbaglio Francesca?
Ciao, Pia.