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La Beat Generation non è per tutti
Ho acquistato questo romanzo in libreria poco prima di partire in vacanza per New York; leggendo la recensione sul retro della copertina e sapendo cosa mi aspettava ho creduto fosse un libro adatto.
La storia viene narrata in prima persona da Sal (pseudonimo di Jack Kerouac, infatti il libro è autobiografico), un giovane ragazzo, in cerca di avventura, che vive, per l'appunto, a New York. Incontra presto Dean Moriarty (Neal Cassidy), un ragazzo poco più giovane di lui, "trasudante" di vita (come lo descrive l'autore), con un passato complicato alle spalle ed un unico obbiettivo: sentire la realtà che lo circonda.
Sal incomincerà il suo viaggio verso est, San Francisco in particolare, nel viaggio incontrerà nuovamente Dean, i due insieme torneranno a New York, per poi intraprendere altri due viaggi nel cuore dell'America ed uno, l'ultimo, in direzione del Messico.
Interessante in questo libro è il rapporto fra i due protagonisti: Dean è un personaggio alquanto singolare, ha varie vicissitudini amorose e legali, ma ciò che di più colpisce è come non si possa fare a meno di essere coinvolti da lui; tutti i personaggi secondari che incontrano sulla strada, nelle città o che comunque fanno parte della loro nota cerchia di amici, non possono fare a meno di relazionarsi in maniera "estremista" con Dean. E', per essere semplicisti, una di quelle persone che o si ama o si odia. E Sal, sebbene sia il protagonista, passa quasi in secondo piano in confronto a ciò che è il suo amico, alla sua vitalità, al modo di vivere che ha. E' un rapporto destinato a non finire, e che in varie parti sembrava stesse per consumarsi per quanto fosse vivo e sentito.
Un altro elemento che mi ha molto colpito è stata la descrizione dell'America: meriterebbe di essere letto solo per questo, a prescindere dalla storia che dopo più della metà risulta lenta e ripetitiva. Le descrizioni di Kerouac sono emozionanti e perfette: complice il fatto che ho visitato, seppure solo una piccola porzione, l'America; sono azzeccate e sembra quasi che il tempo non sia passato dal 1951 ad oggi.
Ho impiegato più tempo del dovuto per leggerlo e in alcune parti non mi è piaciuto però, sarà la mia filosofia del "tutti i libri hanno qualcosa da insegnare", non mi è dispiaciuto leggerlo, ho apprezzato i suoi lati positivi e riconosciuto quelli negativi.
Non saprei esattamente se consigliarlo: se amate i paesaggi dell'America, la vita pazza e la Beat Generation si. Di certo non aspettatevi (cosa che avevo fatto io) di trovare una trama come quella di "Into the wild - nelle terre selvagge", film di Sean Penn.
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