Dettagli Recensione
Cos'è la felicità?
La protagonista di questo romanzo è Joycelyne, una donna di mezza età baciata dalla fortuna. Ha alle spalle un bel carico di sofferenze, ma il presente le sembra proprio roseo. Con il marito ha superato delle dure prove ed insieme hanno ancora la forza e la volontà di affrontare nuove sfide, sono una coppia unita. La protagonista gestisce una merceria divenuta famosa per il sito internet Mani di Fata. Il web può essere, oltre che una fonte inesauribile di informazione, un aiuto per chi è solo. In questo posticino virtuale una nutrita community tutta al femminile intreccia legami, fra acquisti di stoffe, si scambia gesti solidali, tra un punto croce e l’altro, tesse dei rapporti umani validi. Posso quindi definire Joycelyne una donna realizzata. Poi arriva quel fatidico giorno che cambierà tutto, una vincita milionaria. Cambierà in positivo la vita di Joycelyne e di suo marito? La felicità si può comprare? Possono i soldi essere una tentazione per un cambiamento radicale che prima neanche si considerava?
Questi e tanti altri interrogativi affollano la mente di Joycelyne. Il fatto che me li sia posti anche io ed abbia cercato delle risposte, vuol dire che l'autore è riuscito a toccarmi, ha stimolato riflessioni.
Vengono trattate altre tematiche, come il tradimento ed il perdono. Come si può fare tanto male alla persona accanto? Come si fa a perdonare? Da sfondo a questa storia di fallimento coniugale, c’è l’amicizia, ed ho voluto vederci anche un elogio al sesso femminile. Sì, perché anche se il mare è in tempesta, le onde ci sommergono mentre tentiamo di barcamenarci, troviamo ancora la forza di ancorarci e di salvarci portandoci dietro i nostri cari. Poi, in un angolo ci lecchiamo le ferite, in silenzio.
Lo stile di Delacourt è particolare, le frasi sono lapidarie. Non ci sono dialoghi, la voce narrante è principalmente Joycelyne. I capitoli sono brevi, si legge velocemente.
Qualcuno potrebbe considerare il contenuto come un gigantesco luogo comune, io l’ho preso come un insieme di osservazioni reali e popolari. Chiuso il libro, resta l’amaro in bocca, c’è solo da sperare che vada sempre tutto bene.
“Lasciandomi, mi aveva tolto la voglia di ridere, l’allegria, la gioia di vivere. Aveva strappato la lista dei miei bisogni, dei miei desideri e delle mie follie. Aveva ferito, sfregiato i nostri ricordi. Rovinato per sempre la semplice poesia della nostra vita. Aveva lasciato solo macerie. Aveva insozzato tutto. Io lo avevo amato. E non mi rimaneva niente.”
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Ribadisco che non avevo alcun motivo per dubitare dei tuoi commenti, delle tue sensazioni, della tua sensibiltà. Questo forum è un luogo di scambio di idee, pensieri, opinioni ed ognuno si esprime, riguardo ai libri e agli autori, in base al proprio vissuto, alle proprie esperienze, alla propria diversità....nel rispetto reciproco. Apprezzo molto le tue scuse e ti ringrazio... :-) Un saluto e...alla prossima!
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Ciao cara Sary, Pia.