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i diavoli i diavoli arrivano i diavoli...
"a nord del fiume Moshui cresce ancora un fusto di sorgo rosso puro, devi cercarlo a ogni costo. Tienilo alto quando correrai verso il tuo mondo invaso dai rovi e percorso da tigri e lupi, perché sarà il tuo talismano e anche il totem glorioso del nostro clan, il simbolo della tradizione di Gaomi".
Il fiume Moshui con i suoi campi di sorgo rosso fanno da sfondo alle eroiche gesta del bandito Yu Zhanaao e della sua famiglia tramandate per via orale, attraverso i ricordi del padre e dei pochi sopravvissuti all'invasione giapponese in Cina. Il nipote si fa carico di narrare la saga familiare, dagli anni 30 ai 70, riuscendo a delineare la figura del proprio antenato dal "carattere risoluto come il sorgo" e di altri personaggi che in qualche modo sono legati a lui.
Nei villaggi rurali della zona di Gaomi non c'è fretta, le giornate scorrono lentamente. La popolazione è dedita alla coltivazione del sorgo, un cereale dalle molteplici funzioni perchè è nutrimento per le famiglie, foraggio per gli animali, riparo dai fuochi nemici, alcova d'amore ma è anche culla per il sonno eterno.
La quiete che fino ad allora permeava nelle loro vite ben presto lascerà il posto al terrore "come un fiume che rompe gli argini".
Ma la guerra porta solo morte, facendo emergere la malvagità dell'uomo che spogliatosi delle sue "belle vesti ricamate" dà sfoggio a tutta la sua bestialità, e Mo Yan ce lo ribadisce in quasi tutte le pagine del libro. Senza alcun filtro, ci vengono scagliate immagini cruenti, costringendo il lettore ad assistere inerme allo scuoiamento di un uomo vivo, alla violenza fisica perpetrata ripetutamente ai danni delle donne, all'uccisione di bambini, (per poter riprendere fiato ho bisogno di sospendere la lettura).
"Che senso ha combattere?" la guerra se alimentata da vecchi rancori causa dissidi incolmabili e questo lo sa anche il fronte di resistenza all'invasione giapponese "abitavamo tutti in villaggi vicini, ci incontravamo spesso, eravamo parenti o amici, perché si è arrivati a questo punto?".
Anche i cani considerati per antonomasia amici dell'uomo, contagiati dalla follia della guerra si ribelleranno ai loro padroni responsabili nell'averli schiavizzati per secoli e attirati dall'odore rancido del sangue dei cadaveri, intraprenderanno una battaglia con i vivi, riducendo a brandelli molti cadaveri...
Lo scrittore articola la narrazione con una sequela di flashback tra realtà e immaginazione, alternando episodi claustrofobici a episodi di vita quotidiana della Cina di quel tempo con le sue tradizioni, le sue superstizioni...
E il sorgo rosso è sempre lì a ricordare con prepotenza l'importanza delle radici nella contemporaneità degli eventi, "il passato sempre immortale e il presente sempre inarrestabile".
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Commenti
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Un saluto, Daniela.
è un romanzo impegnativo e forte per i contenuti, ma vale la pena leggerlo....
Non nascondo la faticaccia nel leggerlo, ma ne è valsa la pena
@CUB te lo consiglio
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:-)