Dettagli Recensione
Pessimo
Attenzione contiene spoiler!
Ho comprato on line questo libro nuovo di zecca e molto reclamizzato dalla casa editrice perché pensavo potesse essere interessante visto che in un certo senso parla dell’Irlanda, dell’IRA e di segreti.
Errore fatale! E’ invece come diceva il rag. Fantozzi una c….a pazzesca! Faccio presente che questa è semplicemente la mia modesta opinione che però esprimo dall’alto delle migliaia di libri che ho letto (anche quelli per cui non valeva la pena).
La storia si svolge nell’arco temporale di un solo giorno, da un’alba all’altra, ed è continuamente interrotta da flashback che riguardano vari periodi della vita della protagonista Clare: i tempi del suo amore per Niall, l’infanzia, il periodo in cui conobbe suo marito Edward e così via. Durante questa giornata assisteremo ai preparativi per una cena di gala in vece dell’ambasciatore che Clare deve organizzare a casa sua. L’inizio ricorda molto (copia di brutto??) “Mrs Dalloway” di Virginia Woolf ed è di una pesantezza inenarrabile; lei che esce, compra i fiori (e giù una lezione di botanica e linguaggi nascosti), va al Bon Marchè (e giù descrizioni di formaggi e prosciutti vari). Buona parte del libro contiene frasi in francese visto che la scena si svolge a Parigi e secondo me questo tende ad appesantire il tutto.
Tutto ruota intorno ad un presunto segreto che Clare si porta dietro da 25 anni e che l’ha costretta a mentire e dissimulare; quello che sconcerta è che questa protagonista è scialba, vuota, borghesuccia quasi quanto il marito Edward. Sono rimasta atterrita dalla sua stupidità: intorno a lei succede di tutto –attentati, morti, il figlio che scappa, la cuoca inviperita, il marito preoccupato, ecc.- e lei a cosa pensa? Ai segnaposto scritti con la grafia a riccioli e svolazzi!
Ma non è tutto: in questa interminabile giornata scandita da autisti e parrucchiere Clare rivede Niall che in realtà doveva essere morto; bè lei lo credeva morto il suo grande amore, lo rivede all’improvviso dopo 25 anni e di cosa parlano? Della statua e del personaggio di Andrieu d’Andres!!!!!
Per concludere e mettere una pietra tombale su questo volume voglio spendere una parola sulla scadente traduzione della quale fanno parte congiuntivi sbagliati e svarioni d’italiano; io sono molto attenta a traduzioni e refusi perché secondo me indicano una mancanza di rispetto nei riguardi del lettore, perché le paghiamo col prezzo non proprio economico dei libri e perché una traduzione sbagliata può indisporre verso la lettura del romanzo. Poi non capisco: perché un libro che si intitola in originale “L’ospite inatteso” viene venduto in Italia col titolo “Quando eravamo foglie nel vento?” (??????)
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