Dettagli Recensione
UNA CHIAVE PER CRESCERE, UNA PORTA PER ANDARE OLTR
Una chiave che apre qualcosa.
Un bambino.
Una torre che brucia.
Un aereo che si schianta contro la torre.
La torre che crolla.
Una chiave che apre che cosa?
Anche l’altra torre crolla.
Oskar è un bambino il cui papà era in una di quelle torri, in quel maledetto 11 settembre.
Oskar è un bambino la cui vita è cambiata in un soffio, in un attimo, in uno schianto, in un crollo.
Oskar è un figlio, un nipote, un inventore, un bambino che trova una chiave in un vaso in una busta con scritto solo una parola: Black; da questo momento inizia la ricerca della serratura che solo quella chiave aprirà.
Un romanzo scritto con uno stile particolare, brevi dialoghi tra persone o complessi pensieri di un bambino, parole su parole legate le une alle altre da un filo invisibile, da un senso che spesso solo chi è ancora bambino può capire.
Un romanzo accompagnato da immagini, centinaia di chiavi per una sola serratura, uccelli che volano liberi, immagini forti di persone che pur di non morire bruciate si sono gettate dalle torri in fiamme…
Prima o poi ci ritroviamo tutti a camminare con le scarpe un po’ più pesanti di ieri, è il naturale scorrere degli eventi che porta a dover affrontare questa condizione: è la vita, talvolta crudele, talvolta dolcissima.
Purtroppo a volte ci si trova in queste situazioni troppo presto, ma il fatto vero è che non si è ma pronti ad affrontare una perdita, qualsiasi sia la nostra età.
Una lettura particolare, per trovare l’unica chiave che apre la porta che ognuno di noi non vuole ancora aprire.
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Felice di avervi reso partecipe delle sensazioni suscitate in me da questo libro!
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