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La madre del Comandante Shigemoto
 
La madre del Comandante Shigemoto 2013-09-30 06:56:48 C.U.B.
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    30 Settembre, 2013
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Shosho Shigemoto no haha

Se l'obiettivo e' quello di comporre un racconto dalle atmosfere dell'antica epoca Heian ( 794-1185) non posso pensare ad autore giapponese piu' adatto di Tanizaki, visto che nella sua carriera pubblico' ben tre diverse traduzioni dal giapponese antico a quello moderno di uno tra i piu' antichi classici della letteratura, il Genji monogatari.

LA MADRE DEL COMANDANTE SHIGEMOTO mi induce ad osservare in tralice l'inizio arzigogolato e complesso, imponendomi una lettura di faticose scalate su picchi imponenti , indi premiandomi col dischiudersi di grandi e verdi vallate su cui passeggio gongolandomi nel beato paesaggio.
Tanizaki si impone io narrante erudito, dove alternando riferimenti ad antichi testi della letteratura classica  e testi di sua mera invenzione a una prosa amabile e affascinante, racconta la storia di Shigemoto e del forte quanto impietoso rapporto che lo legava alla bellissima madre.

Accattivante la penna di Tanizaki che ho gia' apprezzato altrove, non mi e' chiaro questo suo gioco o sperimentazione che sia di rendere cosi' complicata -a tratti- la vita al lettore : dovunque volesse arrivare, da me non e' giunto. Cio' detto non pretendo di capire la mente o il sense of humor di un autore giapponese classe 1886, mi limito a dire che forse la fatica di scalare le sue vette fa apprezzare ancora di piu' la scrittura linda di vallate intinte in atmosfere Heian e di una storia molto piacevole. 
Il tema della nostalgia della madre e' uno degli argomenti cardine dell'autore , in questo romanzo se  ne puo' apprezzare  una bella trama  in salsa imperiale.

Confusionario ed evanescente  il sistema didascalico di Einaudi, dove in calce con la numerazione tradizionale troviamo le note, mentre a fine libro  il glossario segnalato da parole in grassetto che non e' cosi' immediato. Glossario in ordine alfabetico tra l'altro, quindi lo scorrere delle pagine non e' progressivo ma si saltella di volta in volta dalla a alla p alla d e cosi' via a seconda del vocabolo incontrato nel testo. L'ergonomia editoriale sarebbe un bene per tutti.
Ottima invece l'estetica del volume, molto semplice la copertina in morbida carta grezza color ocra , pagine profumate di stampa fresca, questo libro e' un balsamo che celebra il tatto.

Ricca ed efficace la prefazione di Giorgio Amitrano, vi consiglio di leggerla a mo' di postfazione visto che tra una riflessione e l'altra egli riassume il racconto con tanto di finale,  di grazia lasciateceli leggere in santa pace questi libri ; buona lettura.

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Commenti

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sei efficace come sempre!
più descrivi uno stile di scrittura in salita più mi invogli.....ma devo prima terminare Mishima!
in merito alle prefazioni, sono d'accordo con te: meglio leggerle a posteriori
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
30 Settembre, 2013
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Effettivamente sono utili in particolare con certi autori...ma dire tutto per filo e per segno proprio no. Grazie Silvia , finisci la tetralogia dai su !
Complimenti alla tenacia! Ma gli editori sono così presi da altro che non badano a queste accortezze! Bisognerebbe lasciarglieli sugli scaffali.....succede spesso questa cosa...e dire che Amitrano è una persona intelligente...vai a capire cosa si nasconde dietro all'impaginazione!
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
01 Ottobre, 2013
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@Gracy, infatti la sua analisi e' molto buona. Solo che analizza parafrasando la storia, quindi dice tutto, ma tutto. Io ho letto le prime due pagine poi sono scappata al libro. L' ho letta alla fine. 18 euro di libretto, che me lo facciano leggere per l'amor del cielo. La colpa e' senz'altro di chi impagina, che ovviamente non legge il libro.
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