Dettagli Recensione
Il grande Gatsby
Siamo nell'estate del 1922 e il signor Nick Carraway si è appena trasferito nel West Egg.
Ignaro della cosa, la sua villa è prossima a quella di un personaggio, quello principale del romanzo, che è Jay Gatsby.
Fra musica, festeggiamenti, fumo di sigaretta e cipria, inizia l'avventura del signor Carraway che inizierà a raccontare, secondo la sua visione, com'è questo misterioso personaggio che è Gatsby.
Lo so, è una breve introduzione ma credo che chiunque senta parlare di Gatsby, sappia a grandi linee di cosa stiamo parlando.
Io l'ho letto per il semplice fatto che mi è stato varie volte consigliato e a dire la verità mi sento di consigliarlo a mia volta.
Ho letto in tantissime recensioni e video recensioni che ciò che attrae maggiormente è il personaggio misterioso di Gatsby, questo alone di mistero che gli aleggia intorno e che va a braccetto con la parola "Grande".
Forse per me non c'è stata la scintilla, per me Gatsby è uno dei personaggi che inserirei nel girone dei "banali".
Ebbene si, non sono stata ammaliata dal fascino di Gatsby perchè da subito si nota la fragilità di questa persona.
Solo, in un mondo difficile, maschera il suo vuoto riempiendosi di fumo e ombre.
Persone fantasmi che occupano e accendono le luci della sua casa, musica che sovrasta il rumore incessante del silenzio e un alone di mistero che allo stesso tempo lo tiene a debita distanza dal mondo.
No, Gatsby non mi ha affascinato, non mi ha stregato tantomeno mi ha fatto innamorare di lui.
A mio avviso il personaggio più interessante è Nick Carraway che col suo occhio consapevole, alcuni pregiudizi e il suo fare maturo è quello che più si avvicina ad un personaggio interessante.
Allora perchè lo consiglio, chiederete voi??
Ebbene, ci sono delle metafore incredibilmente belle, profonde e piene di sentimente che vi sembrerà quasi di cadere dentro al libro.
Metafore che vi faranno assaporare gli anni 20 come solo pochi sanno fare.
Vi semprebrà di sentire le risate degli ospiti, il tintinnio dei bicchieri, l'odore della cipira e del fumo stantio, la musica jazz e il canto delle cicale che vi accompagnano a casa dopo una lunga notte di festeggiamenti.
Credo che, più dei personaggi, mi ha abbagliato l'ambientazione e il modo in cui è stata descritta.
Neanche la storia d'amore, messa a confronto è all'altezza.
Come se la danza delle persone fosse nulla inconfronto all'atmosfera che accompagna quegli anni così rumorosi e malinconici, dove lo sfarzo e la ricchezza dovesse in realtà mascherare un senso di solitudine profondo.
Io lo consiglio, ma non badate a Gatsby, godetevi il paesaggio.
Ne vale la pena!