Dettagli Recensione
Il desiderio di una scelta
"Mia madre è una prostituta. Non una di quelle volgari, che battono il marciapiede.In realtà lei è piuttosto carina, abbastanza raffinata e ha dei bei vestiti. Ma va a letto con gli uomini in cambio di soldi o regali e, stando a quel che dice il vocabolario, ciò fa di lei una prostituta.Cominciò a lavorare nel 1940, quando io avevo otto anni e ci trasferimmo da Detroit a New Orleans."
La voce narrante è Josie Moraine.Una ragazza di diciotto anni che vive in una stanza sopra la libreria dove lavora e che la mattina fa le pulizie a casa di Willie Woodley dove "lavora" sua madre.
Le sue origini la perseguitano e spera di poter andarsene da New Orleans.
Essere semplicemente Josie e non la figlia della prostituta.
Lei è intelligente e furba.Infatti fa del suo meglio per tenersi a distanza dal seguire lo stesso destino della madre.
Intanto si rifugia nei libri e mette i soldi da parte per andare all'università.
Un giorno al negozio arriva Hearne, un uomo gentile che le fa desiderare che sia suo padre.
Ma il giorno dopo muore misteriosamente e la vita di Josie prende una brutta piega.
La stanza piena di sogni della protagonista è quella che tutti abbiamo sia in forma fisica che emotiva.
Quella dove ci rifuggiamo per fare progetti,per sfuggire alla realtà,per riporre speranze.
La storia è scritta con un tono schietto,sincero,senza mezzi termini veniamo scaraventati nel lato oscuro di New Orleans.
La cosa che ho apprezzato di più è stata l'assenza di volgarità anche nei personaggi meno signorili,per così dire.
Questo è uno di quei libri che ti dà piacere nel leggerlo.Non ti viene voglia di divorarlo,ma ti assaporarlo pian piano.
Josie è una vecchia amica che ti racconta del suo passato.
"Patrick desiderava una vita letteraria fatta di viaggi, cultura e contatti sociali. Io ero una trasandata ragazza del Quartiere, che cercava di tirarsene fuori. Per quanto mi facessi la riga di lato, non potevo rinnegare la crepa da cui ero strisciata fuori."
"Mi immergevo avidamente nei libri. La vita dei loro personaggi era molto più interessante del pulsare solitario della mia."