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La figlia dell'Est
La notte del 24 marzo 1994 una giovane donna poco più che ventenne si toglie la vita nello studio di casa con un colpo di pistola alla tempia: il suo nome era Ana Mladic.
E' partendo da questo che la scrittrice spagnola Clara Usòn ha costruito in quasi 500 pagine e dopo 3 anni di ricerche il suo splendido, eccezionale, potente romanzo.
Questo libro è il racconto in terza persona dell'ultimo mese di vita di Ana, del suo viaggio di piacere a Mosca insieme ai suoi compagni di università nel quale la futura dottoressa perde l'innocenza scoprendo che il suo adorato padre, che lei ama di un amore cieco e che la ama tantissimo al punto di chiamarla "figliolo" come un figlio maschio, altri non è che Ratko Mladic il Boia dei Balcani. Ana non poteva fare i conti con l'orrore, non poteva smettere di essere chi era, non aveva una via d'uscita e così nell'assoluto silenzio deflagra quel colpo di Zastava, la pistola preferita del padre che veniva pulita da entrambi come un rito e che sarebbe servita per festeggiare la nascita del primo nipotino di Mladic, a voler dire uccido il tuo sangue e quello futuro io muoio perché tu capisca la tua follia.
-"Lei alzò gli occhi, resse il suo sguardo qualche istante e li riabbassò subito. Aveva perso, non avrebbe mai potuto tener testa a un uomo che l'amava tanto"-
Ma, come in una tragedia, il suo gesto segnerà la Storia poiché suo padre il generale Mladic, pochi giorni dopo la sua morte, ordinerà l'operazione Stella (come lui chiamava la sua adorata figlia) cioè l'offensiva su Goradze e da lì su Srebrenica dove avverrà il più grave eccidio dalla Seconda Guerra Mondiale il massacro di oltre diecimila civili bosniaci.
Gli 8 capitoli che raccontano la storia di Ana si alternano ad altrettanti che hanno come voce narrante Danilo Papo, prototipo della commistione etnica pacifica nell'ex Jugoslavia, ebreo di Sarajevo con madre serba amico di croati e musulmani; Danilo, amico ed ex spasimante di Ana, intitola ironicamente ogni capitolo ad un "eroe" serbo e ne viene fuori una carrellata di criminali di guerra Slobodan Milosevic, Radovan Karadzic, Ratko Mladic (si salva solo il principe Lazar dal quale è iniziata la Storia). Danilo sceglie per sé la figura di Orazio che in Amleto ha il compito di raccontare la vicenda che qui è la guerra dei Balcani nel periodo 1991-1995.
Il romanzo diventa così una tragedia, uno sprofondare nell'orrore e nella stupidità del male; fratelli, amici, parenti, vicini di casa che di colpo diventano nemici, gli uni contro gli altri in un abisso scuro di follia legittimata da religione o appartenenza etnica. E' impossibile rendere i sentimenti che ci pervadono mentre si legge, il silenzio muto dei civili bosniaci che vanno alla morte, l'ignavia delle organizzazioni di sicurezza mondiali come l'Onu, la Nato o della stessa Europa che convivevano benissimo con presidenti e generali serbi. Nel 2013 la Croazia è entrata a far parte della Comunità Europea che nello stesso anno ha festeggiato i 70 anni di pace senza alcuna guerra "dimenticando" che solo vent'anni fa nel cuore dell'Europa si uccidevano fratelli e che sono ancora in corso i processi del Tribunale Internazionale dell'Aia per crimini di guerra e genocidio.
Colpisce molto il fatto che l'autrice abbia dato un taglio da romanzo russo, epico, al suo libro (dove in un capitolo c'è un interessante parallelismo fra la storia di Ana e "Dopo il ballo" di Tolstoj) come per farci entrare nella forma mentis slava, un po' diversa dalla nostra più occidentale. Questo romanzo ci prende sia dal punto di vista letterario con la triste Ana, sia dal punto di vista storico con il racconto di Danilo sia in ultimo come romanzo di una guerra della quale ancora oggi si evita (per vergogna?) di parlare.
Chiudo con tre "pensieri"
§ cit. dal romanzo -Non possiamo scegliere i nostri genitori, né l'epoca né il popolo con cui vivremo-
§ un ricordo -Io sulla terrazza della mia casa al mare in Abruzzo al tramonto durante le vacanze e il rumore dei caccia che passavano nel cielo e che andavano a bombardare le postazioni serbe-
§ un consiglio -Andate a vedere i filmati su Youtube perché tutto questo è successo davvero