Dettagli Recensione
“Vieni. Esiste un modo per tornare ad essere Buoni
“Vieni. Esiste un modo per tornare ad essere Buoni”, e Amir questo lo sa bene. Emigrato in America a causa dell'inizio della guerra in Afganistan, il protagonista ha trascorso un'infanzia felice a Kabul insieme al padre Baba e all'amico Hassan, il ragazzo dal viso di bambola, il cacciatore di aquiloni. Ma proprio in questo paradiso, durante il giorno più felice della sua vita, si macchia di una colpa terribile che lo accompagnerà e lo tormenterà fino in America, dove riuscirà, tuttavia, a coronare il suo sogno: diventare scrittore. La sua quiete verrà però minata nel momento in cui riceverà una telefonata lo costringerà a tornare nella terra nativa dove lo aspettano non solo il perdono ma anche una sconvolgente verità.
PERSONAGGI:
Baba: è il padre di Amir. E' una persona forte, schietta e dalle idee chiare, tanto da aver ideato una sua filosofia del peccato che va al di là delle prescrizioni sella Sharia o del Corano. Appare come un personaggio carismatico e socievole in quanto ovunque egli si trovi tutti lo conoscono o ne fanno piacevolmente amicizia. Non è in grado di esprimere, però, i suoi sentimenti e ciò è dimostrato dal rapporto sempre un po' distaccato con il figlio anche se per lui è sempre presente.
Amir: è il figlio di Baba ed è il suo opposto. Egli non è pratico e pragmatico come Baba ma è un grande sognatore, per questo decide di fare lo scrittore. Al contrario del padre non riesce in nessuna disciplina, ama solo leggere. Entrambi esprimono i propri sentimenti in modo diverso: Amir è sempre tormentato dall'aver tradito Hassan ma riesce a confessarlo alla moglie, Baba nasconderà il suo segreto fino oltre la morte1. Il percorso di vita di questo personaggio richiama in diversi punti l'esperienza di vita dell'autore: nato a Kabul ma trasferitosi in America nel 1980.
Hassan: quando Hosseini ci dice che è il “ragazzo con il viso di bambola” ci spiega già tutte le caratteristiche del personaggio. È puro, fedele e leale nei confronti di Amir, è l'amico perfetto. È sempre presente nel momento del bisogno e, nonostante il tradimento del suo compagno dimostra la sua costante amicizia cercando di riappacificarsi e ripristinare la loro vecchia amicizia. A mio avviso è possibile intravedere una relazione tra la purezza e la gioia di questo bambino e l'Afghanistan prima della guerra, in tutto il testo sembra proprio trapelare che Hassan sia il simbolo di questo territorio.
Rahim: secondo la mia opinione le caratteristiche di Rahim, socio in affari di Baba, non sono state ben definite dall'autore ma, essendo egli stesso di centrale importanza in alcuni punti della narrazione, tale compito è stato affidato al lettore che non può esimersi dal raccogliere il messaggio inviato da Hosseini: Rahim è il padre che Amir ha sempre voluto. Uomo perspicace negli affari quanto, al contrario di Baba, nel comprendere i sentimenti e i tormenti di Amir è l'unico in grado di incoraggiarlo e spingerlo verso la retta via. Due sono i momenti salienti in cui ciò è dimostrato a pieno: quando Amir riceve da Rahim, come regalo di compleanno un quaderno su cui poter scrivere le sue storie e quando lo richiama in Afganistan per offrirgli la possibilità di riscattarsi nei confronti dell'amico Hassan ed eliminare quindi i tormenti del passato.
COMMENTO
La narrazione scorre chiara e veloce, soffermandosi sugli eventi e sui sentimenti dei personaggi. A mio avviso è riscontrabile un susseguirsi tra uno stato di quiete e tormento. L'infanzia a Kabul insieme ad Hassan rappresentano la quiete, il tradimento e la dipartita verso Peshawar sono, al contrario, il tormento, e di nuovo la quiete è rappresentata dalla vita in America, smossa però da un tragico viaggio in Afganistan. Anche quando il protagonista torna a casa con Sohrab tutto sembra essere perduto ma la gara di aquiloni e le parole del bambino servono a riportare la felicità iniziale. In questo testo la cultura americana si fonde perfettamente con quella afgana: tutti i personaggi del libro provengono dalla stessa terra, riescono a mantenere la loro cultura e la loro religione ma possono anche godere del sogno americano in quanto tutti lavorano (ad esempio sia Amir che la moglie riescono a trovare il lavoro che hanno sempre sognato).
Nonostante la semplicità della trama, per certi aspetti un po' scontata, è sicuramente un testo coinvolgente e negli ultimi capitoli anche molto emozionante.