Dettagli Recensione
Verbosi sfaceli.
Appena finito di leggerlo. E il primo commento a caldo che viene da fare è che un libro eccessivamente lungo, troppo prolisso e a tratti troppo superfluo e descrittivo. Il tema trattato forse quando uscì il libro era più originale di quanto lo sia oggi, soprattutto dopo che il cinema recentemente ci ha descritto così bene e in varie forme, lo sfascio della società a stelle e strisce, e la "distruzione" di certe famiglie americane tutto splendore e lustrini, ma in realtà disastrate. Anche per quanto riguarda il "metodo" di analisi, preferisco altri autori meno verbosi ma forse più sottili e acuminati (tipo Cheever o Yates). Detto questo Roth riesce comunque a regalare spunti di riflessione non male: la ragionevolezza con cui il protagonista affronta ogni circostanza della vita, anche quelle in cui questa è totalmente fuori luogo; il suo costruirsi una figura che per quanto per bene e progressista, non è scevra da critiche ed errori; il confronto col duro e provocatorio fratello, esattamente il suo opposto caratterialmente. E ancora: sulla profonda e ineluttabile solitudine della condizione umana; sulla logica perversa e inspiegabile che seguono non solo gli eventi, ma anche gli esseri umani stessi. In conclusione, un libro che inizialmente e poi solo a tratti, si legge con un buono slancio, e che avrebbe potuto essere altrettanto esaustivo, anche con la metà delle pagine scritte.