Dettagli Recensione
la mia voce fuori dal coro
E' il primo libro che leggo di Haruki Murakami.
L'originalità di questo romanzo è indiscutibile.Comprendo perché viene considerato un capolavoro sopratutto per il periodo in cui è stato scritto,il 1987.
Toru,dopo il suicidio del suo migliore amico,Kizuki,decide di trasferirsi a Tokyo.Qui incontra casualmente Naoko,la ragazza di Kizuki.I due diventano più che amici,ma lei un giorno viene ricoverata in un istituto psichiatrico,a causa di vari eventi che hanno sconvolto la sua vita.
Parallelamente all'amore problematico con Naoko,Toru instaura una profonda amicizia con Midori,una ragazza fuori dall'ordinario.Ma presto Toru sarà messo di fronte ad una scelta,che inconsciamente ha già preso.
Leggendo la storia,il personaggio di Toru mi lasciava sempre più perplessa.
Non riuscivo a comprendere il suo punto di vista.In ogni dialogo,lui era sempre sfuggente nei suoi commenti.Poco partecipativo.Solo verso la fine e attraverso gli altri,è venuto fuori.
E a volte certe frasi fatte stonavano con il racconto.
Forse questo libro nell'anno in cui uscito era innovativo,ma non credo che si possa dire lo stesso di oggi.
Suonerà strano visto quanto è apprezzato,ma l'ho letto fino alla fine più per curiosità che per vero e proprio interesse.
Peccato,mi aspettavo qualcosa in più
'"Se c'è una cosa che non mi manca è il tempo.”
“Davvero ne hai tanto?”
“Tanto che mi piacerebbe dartene un po', e farti dormire lì dentro.”'
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