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Il ristorante dell'amore ritrovato
 
Il ristorante dell'amore ritrovato 2013-08-23 11:16:07 MrsRiso13
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    23 Agosto, 2013
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Sapori d'oriente

Lettere di pasta per mangiare con gli occhi un menù dai profumi d'oriente arricchito dalle fragranze d'occidente. Atmosfere aromatiche, con retrogusto agrodolce descritte con maestria, che avvolgono il lettore e lo trascinano nella vita della protagonista scandita dalle pietanze servite. Leggere “il ristorante dell'amore ritrovato” è sedersi al “Lumachino” per cenare a lume di candela, assaporando ogni piatto, ogni cibo, ogni prelibatezza, trattenendone più a lungo possibile il ricordo in bocca e nel cuore.
Lettura come piacevole intrattenimento tra una portata e l'altra, come gradevole conversazione con un amico di vecchia data a rivangare il passato, a narrare il presente, a sognare il futuro senza fretta, senza animosità, senza curiosità da gossip.
Lettura per conoscere Ringo, la cuoca, abbandonata e derubata dei suoi oggetti più cari dal fidanzato indiano dalla pelle speziata e ritrovatasi di colpo da sola, decide d'impulso di tornare al suo paese natale. Affrontare i fantasmi del passato non è previsto, ma è inevitabile. Avvolta e travolta, a salvarla solo il suo amore per la cucina e per il cibo, che la porta a creare un locale con un solo tavolo, dove il menù è una “coccola” verso i commensali, da gustare con lentezza senza essere disturbati da nulla e da nessuno.
Narrata in prima persona, la vicenda cattura e nel susseguirsi delle portate e della conversazione, senza inopportune interruzioni, solo una più elevata interlinea divide le scene, ci si immerge, sempre più, nella vita di una donna e nei suoi sogni, partecipando alla sua evoluzione. Protagonista non privo di spessore, che descrive le scene permeandole con il suo modo di pensare, attore che cresce e si ricrede, con sullo sfondo un mondo lontano ma non distante, di piacere genuini e di pura dedizione, dove gli sprechi non sono ammessi: mangiare il cibo fino alla fine, senza avanzi, è un tributo all'animale che si è lasciato macellare o alla pianta che si è lasciata cogliere. Sensazioni di un tempo che fu, quotidianamente rilegate in un angolo o ritenute démodé che dovrebbero, forse, tornare vintage.
Da leggere!

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