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"Benedetto sia il mio sesso"
PIE (Partito della Sinistra Erotica). Paradossale pur nella sua insensata logica. Un paese del sudamerica, Faguas, governato solamente da donne, e per quanto vi possa sembrare ingiusto, discriminatorio e sessista può funzionare! Proprio questo sconvolge e spaventa gli uomini (compresi i lettori), perché Gioconda Belli ci descrive la grinta esplosiva di donne come Viviana Sansòn che, guidate solo dal loro istinto, "puliscono e lavano" il mondo corrotto da una mentalità superbamente maschilista.
"Abbiamo sprecato già troppo tempo a vergognarci di essere donne o a cercare di dimostrare che non lo siamo [...]: ma ora basta; impugniamo tutti gli stereotipi femminili e portiamoli all'eccesso". E' inevitabile notare il sano sentimento femminista che guida l'autrice, di semplice orgoglio per il proprio sesso, che stuzzica maggiormente le lettrici perché vuole smuoverle: la donna non ha raggiunto la parità dei diritti, ma ha solo avviato un processo di "maschilizzazione" (concedetemi il neologismo), che sminuisce, se non annulla completamente, il concetto di femminilità.
Suscita inizialmente riso per l'assurdità degli eventi platealmente provocatori (il partito del PIE avvia una campagna pubblicitaria e fa scrivere sui pannolini: "Il paese naviga nella merda peggio di tuo figlio. Fai un primo passo. Unisciti al PIE), ma vien da domandarsi: se fosse davvero questa una possibile soluzione? Così, il -paradosso degli eventi- si trasforma in -paradossalmente credibile-.
Divertente, allegro (anche nella descrizione di episodi che fanno regredire l'uomo ad animale e presentati come oggettivi e reali), esilarante. Gioconda Belli non avrà scritto un capolavoro memorabile, ma riesce ad intrattenere piacevolmente il suo pubblico, trattando tematiche che, a mio parere, non sono discusse a sufficienza. In questo riesce a pieno.
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