Dettagli Recensione

 
L'eleganza del riccio
 
L'eleganza del riccio 2013-08-21 09:46:47 Ale_
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Ale_ Opinione inserita da Ale_    21 Agosto, 2013
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un riccio acculturato

L' eleganza del riccio.

Bisogna mettere in chiaro prima di tutto che questo romanzo non è per tutti. O meglio, non può essere apprezzato senza una buona, buonissima base di conoscenze letterarie data la mole di riferimenti più o meno velati che si ritrovano tra le pagine del libro. È un romanzo complesso. Bisogna prendersi del tempo, sedersi comodamente sul letto o su un divano, magari di sera, e iniziare a leggere attentamente capitolo per capitolo, come ho detto senza fretta. Perchè niente nell' eleganza del riccio è lasciato al caso. Tutte le parole, dalle congiunzioni alla punteggiatura, hanno un significato intrinseco che si rivela ad ogni nuova rilettura. Almeno questa è la mia esperienza personale.
La trama procede seguendo i pensieri, le esperienze e in generale la vita delle due protagoniste: Reneè, portinaia di un palazzo privato abitato da ricche famiglie parigine, e Paloma, ragazzina di 12 anni che della sua età ha solo l' aspetto, figlia minore di una delle famiglie che vivono nel palazzo parigino “sorvegliato” da Reneè.
Il punto di vista cambia frequentemente( la narrazione è sempre in prima persona) ma non crea mai confusione.
Le pagine di Paloma sono delle vere e proprie riflessioni filosofiche che interessano gli argomenti più vari, mentre i pensieri di Reneè sono quelli di una donna che vive per la letteratura, nutre la sua anima di romanzi.

L' ho apprezzato molto; è scritto con ricercatezza che però non diventa ampollosità, la forma rimane semplice nonostante si trattino argomenti assolutamente non convenzionali.

Un difetto: troppi riferimenti letterari. Le parole di Reneè mi sarebbero sembrate degli sproloqui senza senso di una gattara misantropa se non avessi letto Anna Karenina qualche tempo fa. Ci sono riferimenti precisi al romanzo di Tolstoj; non solo per quanto riguarda i personaggi; Muriel Barbery paragona in alcuni casi i sentimenti della sua protagonista alle emozioni provate dai protagonisti del romanzo russo, e questo in parte mi ha lasciata sorpresa perchè una persona che non ha letto Anna Karenina come fa a capire di cosa si sta parlando?
E non parlo solo del romanzo russo, ma anche della letteratura e cinematografia giapponese che viene citata molto, molto spesso. Alcuni punti delle riflessioni di Reneè mi sono risultati addirittura oscuri perchè non capivo esattamente di cosa stessimo parlando, e l' idea di dover andare a cercare i singoli riferimenti(magari anche solo su internet) mi pareva impensabile.

Detto questo: consiglio di leggere il libro? Si.
Ma la condizione assolutamente preliminare per poter veramente apprezzare l' opera di Muriel Barbery è:
a) conoscere Tolstoj
b)conoscere l' opera magna del regista giapponese Ozu( qualcuno di voi si sta chiedendo chi sia? Anche io.)

Edito dalla casa editrice e/o, 12,90 euro.

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Commenti

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Ecco Ale, se avessi letto prima la tua recensione non avrei tentato la lettura del libro.
Sono sincera, non ci ho capito un tubo!

La gattara misantropa ;D
In risposta ad un precedente commento
Ale_
22 Agosto, 2013
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Sono d' accordo con te, in alcuni punti del libro mi sono scoperta a fissare il vuoto e chiedermi: "no aspetta un attimo..e adesso cosa c' entrano le camelie?":P
Grazie per queste indicazioni, le trovo molto utili per chi ha intenzione di accingersi a questa lettura!
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