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Liberi di scegliere anche quando fa male
A certe cose non si pensa mai. Progettiamo la nostra vita, facciamo scelte, immaginiamo possibili futuri... e poi tutto si distrugge, e all'improvviso ti trovi dover fare i conti con la totale incapacità di autogestirti, a dover nascondere nei recessi della tua anima tutti i tuoi progetti di vita, a dover lasciar scegliere ad altri per noi.
Così accade a Will, giovanotto attraente con il mondo in pugno. Tetraplegico, quindi costretto su una carrozzina per il resto dei suoi giorni. Abituato ad una vita dinamica, avventurosa, adrenalinica, non riesce più ad accettarsi, ad accettare questo suo corpo menomato, questa sua vita spezzata.
Qui entra in gioco Louisa, assunta dalla madre come “assistente”, come compagnia per il figlio, nascondendo un sacco di sottintesi e speranze. La convivenza tra i due non è subito facile, come ci si può aspettare, ma la forzata e continua vicinanza li farà inevitabilmente entrare in contatto, per non dire in collisione. I risvolti di questo rapporto di lavoro, di amicizia, lealtà e amore si sviluppano attorno a grossi nodi ideologici: è giusto assecondare le volontà autodistruttive di qualcuno che non vede più nulla che valga abbastanza per continuare a vivere su una sedia a rotelle? Anche quando quel qualcuno è tuo figlio, o l'uomo che ami?
Le domande implicitamente poste sono pesanti, e portano a profonde e soggettive riflessioni.
Ho intrapreso la lettura perché fortemente consigliata da molte recensioni lette in rete. Il primo capitolo mi aveva fatto pensare subito ad un harmony, visto lo stile di scrittura estremamente semplice e richiamante romanzi rosa per ragazze. Ma proseguendo nella lettura, sempre più coinvolta e incuriosita, mi sono resa conto che la “mancanza” dello stile veniva perfettamente ripagata dalla ricchezza delle scene che la trama regala. Non è una trama complessa dal punto di vista delle azioni, ma lo è per quanto riguarda i sentimenti e le riflessioni che essa porta inevitabilmente a fare.
Nelle ultime pagine, contro ogni mia aspettativa, mi sono trovata profondamente commossa e scossa: avrei fatto le stesse scelte? Come giudico il finale? Giusto, sbagliato? Non credo esista una reale risposta.
Questo libro, travestito da romanzo semplice e scorrevolissimo, nasconde tra le sue pagine temi delicati e attuali come mai prima: il lavoro, il desiderio di morire, l'amore che a volte non basta.
Non ho potuto fare a meno di mangiarmelo in pochi giorni, letteralmente incollata alle pagine. Credo che sia un ottimo spunto di riflessione sulla società odierna e su cosa noi abbiamo da offrire al prossimo, che sia aiuto o solidarietà, anche quando le scelte del “prossimo” non sono in linea con le nostre. Importante sottolineare la libertà di scelta, anche quando fa soffrire.
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