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Risospinti senza posa nel passato
Lo stile, lo charme, il carisma di Gatsby, la nuvola di approvazione che lo avvolge e lo precede affascinano l'ingenuo Nick Carraway, trasferitosi da poco a West Egg, ignaro della grande avventura di vita che si appresta ad osservare. Ma chi è questo Gatsby? tutti ne parlano, tutti partecipano alle sue sfarzose feste, tutti lo adorano, ma nessuno in fondo lo conosce. L'unica persona in grado di conoscerlo veramente forse sarà proprio l'ingenuo Nick, scevro da ogni pregiudizio, dotato di quella mentalità aperta che gli permette di arrivare al cuore nebuloso di questo nebuloso personaggio. Tra i personaggi ho amato tantissimo Jordan Baker, così diversa dalla inconcludente Daisy. E naturalmente Nick, il grande Nick. Nonostante tutta la vicenda ruoti intorno a Jay Gatsby, i personaggi sono ritratti abilmente dipinti, hanno un impatto fortemente espressivo agli occhi del lettore, anche di quello meno preso o attento. Come dimenticare Myrtle? o Tom? Le immagini sono così vivide nelle descrizioni di Fitzgerald da far pensare di essere nella candida stanza dalle tende svolazzanti o nell'alcova pacchiana dell'esplosiva Myrtle. Lo stile è superbo, non c'è pagina che sia sopravvissuta alle mie sottolineature: Fitzgerald esprime con invidiabile naturalezza concetti anche semplici, rendendoli sublimi e condivisibili (una delle mie frasi preferite "Adoro le grandi feste, sono così intime..."). Il lusso eccessivo delle feste, lo sfarzo all'ennesima potenza, il modo di fare assolutamente affabile di Jay Gatsby sono tutto ciò che abbaglia i personaggi e che custodisce gelosamente l'amore che egli nasconde nel suo cuore. Eppure è tutto così semplice, la verità sta proprio di fronte a lui, dall'altra parte, illuminata da una flebile luce. I sentimenti di Gatsby sono così facili da decifrare eppure nessuno li nota, è quasi un fanciullo di fronte al suo amore eppure la sua purezza non viene compresa. Dunque solo Nick e il lettore hanno il privilegio di conoscere il grande Gatsby.
“Era uno di quei rari sorrisi dotati di eterna rassicurazione, che s’incontrano quattro o cinque volte nella vita. Fronteggiava - o sembrava fronteggiare – l’intero mondo esteriore per un istante, poi si concentrava su di TE con un irresistibile pregiudizio a tuo favore. Ti capiva fin dove volevi essere capito, credeva in te fin dove ti sarebbe piaciuto credere in te, ti assicurava di aver ricevuto da te esattamente l’impressione migliore che speravi di dare”.
Parentesi sul recente film di Luhrmann.
Non ho visto la versione precedente, avevo già letto il romanzo e l’ho trovato una rappresentazione efficace: sfavillante e tetro allo stesso tempo. La violenza con cui ricchezza e opulenza arrivano agli occhi dello spettatore rispecchia la violenza della società rappresentata. Ottima la scelta del cast. Incommensurabile come sempre Di Caprio.
Commenti
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Prima di scrivere una RECESIONE ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate (quindi non scrivere solo 'e' un bel libro');
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms ne' errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
Personalmente concordo con queste semplici regole, ma credo anche che debbano essere in vigore per chi inserisce la trama del libro: quella in questione, non solo UCCIDE letteralmente il capolavoro di Fitzgerald, ma rivela più del dovuto e contiene errori grammaticali..........................