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Il giardino degli incontri segreti
 
Il giardino degli incontri segreti 2013-08-02 09:00:50 Aspasia1989
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Stile 
 
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Aspasia1989 Opinione inserita da Aspasia1989    02 Agosto, 2013
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600 pagine di nonsense

Un libro che ha venduto un trilione di copie.
Una storia epica.

No, non è "Il Signore Degli Anelli".
Magari lo fosse.

Lungo quasi quanto "Via Col Vento", con risvolti privi di senso quanto "Beautiful" è il libro di cui vi sto per parlare "Il giardino degli incontri segreti", di Lucinda Riley.

Julia torna a Wharton Park dalla Francia dopo aver perso marito e figlio in un incidente d'auto. Il cottage sito nella tenuta è stata la casa dei nonni, nel suo giardino (quello del titolo e di cui non sentirete spesso parlare) sono state coltivate nel tempo orchidee di tutte le foggie e da bambina Julia ha imparato proprio in quella casa abitata da una famiglia di nobili origini a suonare il pianoforte, che è diventato la sua fonte di sostentamento negli anni.
Ma la famiglia Crawford è in decadenza e il suo ultimo erede, Kit, ha deciso di vendere tutto.
Nel corso della ristrutturazione trova un vecchio diario di proprietà del nonno di Julia risalente agli anni del secondo conflitto mondiale, lo restituisce alla vedova e martire (quanto l'ho odiata nessuno lo immagina) la quale invece di prendere l'ovvia decisione di leggerlo si assume la responsabilità di restituirlo all'ormai ottuagenaria nonna.
Siccome il gene della deficienza nella famiglia di Julia ha saltato una generazione (salvando quindi il padre di lei, il quale prende la saggia decisione di viaggiare intorno al mondo e di non avere molto a che fare con le figlie e i nipoti) la nonna Elsie è altrettanto stupida: invece di tacere sul diario (è pur sempre di proprietà del marito, e tutti, anche i bambini di due anni, sanno che non è carino leggere il diario personale di un'altra persona) inizia a raccontare una storia di cui ancora oggi mi chiedo il senso all'interno del romanzo.

Il fatto è che noi lettori ci troviamo a leggere un metaromanzo in cui è raccontata la vicenda della signora di cui nonna Elsie era la cameriera personale, del marito gay di lei, della guerra e dell'aborto (perché mentre continua a raccontare alla moglie che quel bacio con l'amico non significa nulla la mette incinta); poi la nonna si ferma, va a letto e noi torniamo alla realtà.
La voglia di picchiare la nonnina, legarla e costringerla a finire quello che ha iniziato mi ha fatto formicolare le mani per svariati minuti.

Ovviamente Julia e Kit si innamorano, ma colpo di scena!
Sono cugini!
E altro colpo di scena!
Il marito di lei non è morto, torna dagli inferi e la riprende con sè!

Apro una breve parentesi: per chi non lo sapesse, c'è stato in "Beautiful" un breve periodo di tempo in cui tutti (anche mia nonna) erano convinti che Ridge fosse finalmente e degnamente passato a miglior vita finendo tra le fiamme di un vulcano (ci vorrebbe un intero blog dedicato a questa vicenda); ma nel momento in cui la mogliettina dell'epoca inizia a rifarsi una vita lui torna. Chiusa parentesi.

Non vi racconto come va a finire, non voglio rovinare la sorpresa a quelle poche persone che lo leggeranno, ma aspettatevi davvero di tutto.

Ad ogni modo "Il giardino degli incontri segreti" è una storia lunga 600 pagine. Ora, scrivere un romanzo di 200 pagine che abbia un senso logico dalla prima all'ultima pagina è già di per sé un lavoraccio, mettersi a scriverne uno lungo 600 porta con sé una serie di rischi non indifferenti: confusione cronologica, confusione logica, banalità e soprattutto il rischio elevato di noia da parte del lettore.
Se poi non sei l'autore né de "Il Signore degli Anelli" né di "Harry Potter" l'elemento magico è del tutto privo di senso.

Qualsiasi docente di scrittura creativa (ma chiunque lavori in questo campo) si raccomanda sempre di scrivere storie di poche pagine ma che abbiano un senso e che preservino la dignità del proprio autore.

Cara Lucinda, non ti sei chiesta il perché?

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Commenti

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La penso esattamente come te. Hai espresso i miei sentimenti di antipatia nei confronti della storia e dei personaggi di questo romanzo.
Raffaella
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