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MINESTRONE
Sono rimasto deluso.
Le prime pagine del romanzo mi hanno coinvolto: lo stile narrativo dell'autrice è caldo come l'estate che descrive; lo schema della doppia prospettiva Julian/Sandra è originale e dona ritmo alla narrazione; gli orrori nazisti sono svelati in tutta la loro atrocità ed ingiustizia senza cadere nella retorica.
Poi, però, comincio a perdere empatia con la trama che mi sembra vada via via trasformandosi in un romanzetto psedo intimistico o forse no ... in un romanzo d'amore ... o forse ...
Aspetto di recuperare entusiasmo (perchè a tratti mi pare che il tono stia svoltando) ma ... niente ... mi tornano alla mente le telenovelas con Sonia Braga ...
Le ultime pagine poi, mi sembra che manchino di qualche capitolo che non è andato in stampa, perchè le vite dei personaggi accelleranno alla velocità della luce con cambiamenti di carattere esagerati (soprattuto quello di Julian) ...
Quello che mi resta di questo romanzo, oltre la profonda ed inquietante tristezza per lo sterminio di tante vite, è la riconsiderazione della vecchiaia, anzi degli anziani: non sono come i nonni buoni della pubblicità o i grandi saggi della tradizione. Sono uomini, a cui il tempo ha rubato la giovinezza.