Dettagli Recensione
E' COME NUOTARE IN UN MARE DI LATTE
Come reagirei se aprendo gli occhi improvvisamente vedessi tutto bianco?
E se le persone intorno a me inspiegabilmente iniziassero a vedere tutto bianco anche loro?
E se poi tutti noi ciechi fossimo rinchiusi….attenzione…ma qui scatta già il primo sopruso…ho d’istinto scritto rinchiusi. E perché dovremmo essere rinchiusi?? Senza poter uscire, sorvegliati, vigilati pena la morte, con poca acqua, poco cibo, igiene nessuna, cura nessuna, dolcezza nessuna, paura tanta.
Forse perché la forza e la dignità sono solo di chi ha occhi? Ma quali occhi? Occhi di chi? Occhi per cosa?
Forse l’autore vuole, attraverso i suoi occhi, mostrarci fin dove può spingersi l’indifferenza umana, la mancanza di solidarietà e di empatia per arrivare fino alla non cura e abbandono, fino alla violenza e al delitto del più forte sul più debole.
Forse l’autore vuole trasmetterci solo messaggi, solo pensieri a lui cari, perché tralascia tutto il resto, nomi dei personaggi, paese dove i fatti avvengono, come avvengono, come si risolvono se si risolvono.
Perché forse all’autore sta’ a cuore solo portare alla luce il buio nascosto nell’anima di ciascuno di noi, perché quel buio, quell’isolamento, quell’incattivirsi con gli altri e verso gli altri, la luce può guarirlo, perché gli occhi per vedere, per guardare, per osservare, sono dentro di noi. Basta voler vedere, guardare, osservare.
Io ho visto questo.
“Se puoi vedere, guarda.
Se puoi guardare, osserva.”
Vedere. Guardare. Osservare.
"Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo. Ciechi che vedono. Ciechi che, pur vedendo, non vedono."
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Commenti
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Trovo che la lettura di Cecità può innervosire e spiazzare per il nero dell'anima che fa emergere, non per la noia o perchè ripetitivo. Penso che se l'umanità tutto ad un tratto si ritrovasse a vedere "latte" non avrebbe un comportamento dissimile da quello atroce descritto da Saramago.
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