Dettagli Recensione
Che confusione! Sarà perchè ti leggo...
Signori e signore, lettori e lettrici, sono (non) lieta di annunciarvi che, dopo diciotto anni di esistenza e di letture, per la prima volta in tutta la mia vita, mi è capitato fra le mani un libro di cui non ho capito un emerito cavolo!
E, badate bene, non è un complicato saggio, un thriller intricato o una serie di love stories in stile “Beautiful” che si intrecciano senza sosta tra loro, ma è nientemeno che un libretto di appena duecento pagine, scritto a caratteri sufficientemente grandi, con una trama apparentemente rivolta a qualsiasi tipo di pubblico… E io non ci ho capito assolutamente nulla di nulla!
Ma andiamo con ordine (per quanto sia possibile fare mente locale con questo disastro letterario): prima di tutto “Il cassetto delle parole nuove” non ha un briciolo di trama e non lo dico tanto per dire: Non. Ha. Una. Singola. Misera. Infima. Minuscola. Infinitesima. Trama. Nemmeno un po’.
L’insieme è costituito da eventi molto eterogenei fra loro, che non hanno nessun senso, nessuna possibilità di essere compresi e sono spiegati in maniera talmente approssimativa e impalpabile da impedire qualsiasi tentativo di immaginazione e immedesimazione: funerali, gite nell’orto e nei boschi, pranzi, giri allo zoo, questioni filosofiche sulla politica e l’esistenza umana sono piazzati completamente a casaccio, senza portare da nessuna parte, senza nessun filo logico, come un disordinatissimo collage fatto da un bambino di due anni. Conseguenze di tale “scelta stilistica” (se così si può definire)? Una confusione completa, giramenti di testa, aggrovigliamenti di cervello, noia, sonno, sbadigli, oltre a una vita intera per poterlo terminare.
E non considero valida la scusa della bimba protagonista che conosce poche parole, fa fatica a parlare e a connettere eventi e oggetti: un minimo di senso logico a livello di intreccio ci deve pur essere! Ed è un peccato, perché con un tema così delicato poteva nascere una storia davvero carina.
L’altra cosa totalmente impalpabile e inconsistente sono i personaggi: non hanno personalità, esprimono pensieri che non c’entrano nulla con il contesto momentaneo in cui sono inseriti, sputano perle di saggezza fingendosi colti in momenti in cui non dovrebbero farlo, risultando quindi fuori luogo. Oltretutto sono tanti quanto sono inutili, talmente trasparenti che mi dimenticavo immediatamente di loro e quando riapparivano dovevo tornare indietro di qualche pagina per capire chi fossero (per quanta identità avessero) o fermarmi un attimo a pensare per capire cosa stessi leggendo e chi riguardasse.
Quindi, cari lettori e non, evitate assolutamente questo romanzo, non leggetelo per niente al mondo!
Già un sacco di gente soffre di mal di testa e “Il cassetto delle parole nuove” è particolarmente sconsigliato a costoro per evitare che il loro malanno aumenti maggiormente.
Mi spiace solo di aver buttato attimi preziosi della mia vita a leggerlo… Credo che lo dimenticherò in fretta e altrettanto rapidamente lo infilo nella mia Top Ten dei peggiori libri mai letti.
Ed è un peccato che non esista “zero” come voto: glielo avrei dato senza alcuna esitazione.
E poi dicono che questo libro è stato esaltato dalla critica? Mi piacerebbe proprio incontrare questi critici...
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Commenti
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Ma, sai com'è, le quarte di copertina ingannano parecchio e quando le leggo penso sempre di trovarmi di fronte a un buon libro XD Mi sa che sono troppo ottimista in fatto di letture XD
Non per vantarmi ma quando l'ho scelto sapevo di aver avuto un colpo di genio XD
Ma cos-ho fatto alla tastiera, è impazzita e non riesco neanche a metterti un emoticon per il titolo del tuo commento...
@Bruno: grazie infinite =D Sai che mi commuovi? =)
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