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Memorie di una geisha
 
Memorie di una geisha 2013-07-31 07:35:55 Mephixto
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mephixto Opinione inserita da Mephixto    31 Luglio, 2013
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Geisha per amore

Uno buon romanzo, che nonostante la storia accattivante tende a banalizzare una figura che è molto di più di quello ritratto in queste pagine. E’ un peccato che Golden si perda nel banalizzare una geisha al pari di una prostituta. Lo scrittore però, fortuna vuole, lo fa con un storia che appassiona e coinvolge. Mi sono molto divertito a seguire le vicissitudini di Sayuri di come da piccola figlia di un pescatore si trova a rivalutare le proprie aspettative per sopravvivere. E grazie all’ amore riuscire ad accettare una vita da Geisha nella modalità prostituta d’alto borgo.
Forse un titolo come “Geisha per amore” sarebbe stato più appropriato…
Una bella storia però non fa un capolavoro, anzi. In tutta sincerità devo dire che uno stile troppo semplicistico, e spesso banale mi ha spesso portato a storcere il naso. Gli elementi come la bellezza, l’arte l’erotismo sono presenti ma non rendono a pieno il vero significato di queste figure ormai leggendarie. Lo stile usato (e qui non so se è colpa della traduzione )e il messaggio trasmesso sortiscono l’effetto dell’acqua ragia su una tela pregiata. Un mondo così incline alla bellezza in ogni sua forma, alla ricerca costante della perfezione, viene descritto con frasi banali e descrizioni scialbe, prive completamente di patos. Forse se fosse stato scritto da un nipponico e non dal solito scrittore hollywodiano (anche se professore di storia del’arte, con un master in quella giapponese ) avremmo avuto in mano un capolavoro inestimabile, invece, abbiamo un buon romanzo con un ottima storia, ma nulla più.
Purtroppo soffermandomi a guardare l’universo tinteggiato da Golden, da in effetti l’impressione che le Geisha non vedano l’ora di vendere la loro verginità al miglior offerente a cuor leggero, a cercare di diventare la pollastra di lusso del magnate di turno. Ma credo che prima di farsi questa idea fantasiosa si debba studiare un po’ meglio la storia giapponese e le culture che ne costituiscono. Un romanzo che a mio avviso sminuisce e offende una cultura centenaria che ormai si sta perdendo per sempre. Un vero peccato .
In conclusione mi sento di consigliarlo, perché è un testo leggero che attrae e non annoia, in più può porre le basi per stimolare un approfondimento futuro sull’ argomento.

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Commenti

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Hai ragione Mirko, l'autore avrà sminuito con una storiella una tradizione centenaria, l'avrà infarcita di luoghi comuni, di storie strappalacrime,ma accidenti se non è affascinante :)
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Mephixto
31 Luglio, 2013
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Sicuramente affascinante, però cosi facendo si genera nelle persone un idea sbagliata.
Anche il concetto di Danna, che molti definiscono difficile da spiegae, basta dire che non è nient altro che una sorta di "Mecenate" invece lui li tratteggia come delle specie di amanti esclusivi a pagamento.
Hanno avuto ragione a fargli causa, l'idea che il mondo, gia dopo la seconda guerra mondiale, si era fatto di queste artiste era totalmente errato, e con questo romanzo di fama mondiale ha rincalzato la dose ! ;-)
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C.U.B.
31 Luglio, 2013
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Ciao Mirko, l'ho letto una vita fa e il ricordo e' appannato, pero' mi era molto piaciuto.
Io credo che Golden abbia proposto con una buona penna occidentale una figura tipicamente orientale , cosa che non e' scontata. Certo scritta da un giapponese la storia avrebbe avuto tutt'altra prospettiva, ma la penna giapponese e' molto particolare e molto lontana dal nostro gusto , di norma, quindi la divulgazione sarebbe stata piu' difficile.
Io trovo che abbia fatto un buon lavoro, tutto sommato.

Cio' detto capisco il tuo punto di vista, fermo restando che benche' quello delle geishe fosse un mondo molto affascinante e lontano miglia da quello della attuale prostituzione, all'occorrenza , dopo balli e canti e cerimonie, di fatto ci poteva essere anche quello. Quindi non erano solo artiste.
In risposta ad un precedente commento
Mephixto
31 Luglio, 2013
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Hai ragione CUB ma lui le tratteggia in modo errato, l'uomo cercava nella geisha quello che la moglie in casa non poteva dargli. Questo dovuto al fatto che le donne in giappone non erano tenute in grande considerazione e praticamente prive di istruzione. Una Geisha era uno stimolo mentale, l'approccio sessuale era non necessario. Non nego il fatto che potesse accadere, o che magari alcune ne traessero vantaggi, ma il termine Geisha è qualcosa che non va e non deve essere posto in questi termini. Infatti quelle che tu descrivi si chiamano " oiran" Cortigiane, oppure onsen geisha , ma la Geisha quella di Gion sono un altra cosa ... perdonami ma ci tengo in particolare a chiarire questo aspetto perchè per come la vedo io è come definire un Samurai alla stregua di un Ufficiale di cavalleria. :-)
davvero interessante il tuo punto di vista sul romanzo, Mirko!
finora ho letto tutte le recensioni in merito, ma c'è sempre stato qualcosa che mi trattiene dal leggerlo.....
stimolante questo argomento, invoglia l'approfondimento.
bravo , bravi tutti.
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