Dettagli Recensione
mi ha deluso
Ho comprato questo libro consigliatomi da un amico. Non sapevo di cosa trattasse, mi sono fidata. Ho letto la trama e ho immaginato un romanzo basato sull'amicizia, sul dolore, sul male.
I primi capitoli mi hanno soddisfatta, pensavo che l'autrice avrebbe approfondito il carattere dei personaggi, volevo entrare nella mente sia delle vittime che dei carnefici. Volevo essere gli occhi di Sandra, una ragazza spensierata che si trova ad osservare il male travestito con gli abiti di due vecchietti amabili e premurosi.
Dopo queste pagine introduttive il libro assume sempre più l'aspetto del "quasi" thriller e meno del romanzo/documento. Si affacciano nuovi personaggi che speravo dessero credito e profondità a una tematica così importante. Mi riferisco all'angelo nero, il nazista più evoluto degli altri, che appare, dice la sua in un breve colloquio con il protagonista e poi? Niente.
Poi c’è Alberto, con lui il romanzo sembra prendere la piega del romanzo d'amore, ma anche lui è un personaggio senza spessore, con un bacio e senza dire più di una decina di parole fa palpitare il cuore di Sandra.
Che dire dei protagonisti? I due vecchietti nazisti non ti dicono nulla di loro, se non delle loro abitudini casalinghe; Sandra sembra voglia invischiarsi in una storia così pericolosa più per noia che per senso di giustizia; il protagonista, forse quello che mi piaceva di più, visto che è l’unico che parla del suo dolore, cerca la vendetta, quella con la V maiuscola. Certo non mi aspettavo un secondo Edmond Dantes, ma anche in questo caso, sono rimasta delusa.
Ci tengo a precisare che questa è una mia opinione, basata solo sulle mie aspettative e sul mio gusto in fatto di romanzi. Rimane il fatto che l’autrice ha il dono della scrittura, è un romanzo che scorre velocemente e lo stile è impeccabile. Per questo non lo sconsiglio, anche se a me non è piaciuto
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