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...Un hamburger oppure una scatola di proiettili?
Incominciato a leggere perché cosi consigliava nel suo libro “una certa idea di mondo” il Dr. Baricco ed una volta eseguito l’ordine sono stato soddisfatto e felice come una persona che termina la sua giornata lavorativa va in banca e trova lo stipendio accreditato, una pasqua.
E pensare che il libro è di una tristezza infinita, un’angoscia leggera, che piace e spara il lettore dritto nella storia ma solo come osservatore, come se Brautigan ci voglia dire: “ ok,entraci, ma stanne fuori!!
Un consiglio di chi in quei tempi ha vissuto e non è finita tanto bene dato che nell’ottobre ’84 ha scritto la parola fine alla sua vita lasciandoci questo ultimo romanzo e sparandosi con un fucile calibro 44.
Ma questa è un’altra storia.
American dust è un romanzo , che ha come protagonista un bambino, un fucile e un hamburger che
detta così può sembrare una barzelletta,
ma una volta cominciato a leggere nulla ti sembrerà più vero e triste, qui,
l’innocenza di un bambino sparisce di botto e tra l’altro nel modo più assurdo, giocando.
Un libro ricco d’immagini,simboli e scene, degno di una rappresentazione teatrale e infatti sembra quasi che la vedi si, la storia, la vedi.
poi ad un tratto sparisce tutto, il vento chiude il sipario e porta via:
l’alcolizzato e le sue bottiglie, il bambino con il fucile in mano , il campo di meli e
i due sul divano in riva al lago e ci lascia un paese alla fine di una guerra e all’inizio di una depressione e polvere … che seppellisce una volta per tutte il sogno americano.
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Quanto ho amato questo libro ! Purtroppo e' il miglior Brautigan, a questo livello secondo me non e' piu' arrivato.
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