Dettagli Recensione
fuori i fazzoletti
Questa volta la Riley non mi ha convinta del tutto; la trama è molto bella e gli intrecci sono tessuti magistralmente come sempre ma.... non sono convinta al 100%. Forse se avessi letto questo libro prima de "la luce alla finestra" e "il giardino degli incontri segreti", non avrei letto gli altri due.
La storia è come sempre elegante e delicata ma stavolta l'ho trovata fin troppo negativa. Sappiamo tutti che nella vita non può sempre andare tutto bene ma nemmeno sempre tutto male, mentre qui va tutto male per ben tre generazioni. A ben guardare ci sono cose che si sistemano o che almeno prendono la giusta direzione ma il carico eccessivo di negatività tutt'intorno, le fa passare un pò in sordina. È un libro senz'altro strappalacrime se una persona ha la giusta dose di sensibilità, a me personalmente ad un certo punto è andato il latte alle ginocchia. Ci sono momenti davvero toccanti e commoventi, situazioni chr ti prendono, accattivanti al punto giusto da voler proseguire la lettura per sapere cosa succede poi. Credo che nel complesso sia un bel libro, a parer mio però ciò che rovina tutto è il finale. Sono d'accordo che non sempre ci può essere il lieto fine ma in questo caso sul finale son stati messi due pesi troppo sbilanciati tra loro:
SPOILER
la parte in cui Aurora prende l'aereo per cercare Matt a New York è terribile secondo me: fino a quel momento la storia è sempre stata verosimile e forse proprio per questo coinvolgente ma dove si è mai vista una bambina di 9 anni che prende un'aereo e trova una persona di cui sa solo il nome, che non ha mai visto e di cui non sa nulla, semplicemente con una telefonata dall'aeroporto in una città come New York in cui non ci sono certo 2 anime?
FINE SPOILER
la sensazione che ho avuto è stata che a quel punto l'autrice volesse terminare alla svelta il proprio lavoro, sensazione che è rimasta, purtroppo, fino all'ultima pagina. Il finale poi mi è sembrato un piccolo escamotage per recuperare un pò l'atmosfera che ha permeato durante tutta la lettura.
Inoltre non mi è piaciuto il personaggio di Grania: sempre pronta a pensare agli altri e a fare le cose più assurde per la loro felicità, quando la vita decide di metterle su un piatto d'argento la sua di felicità e di serviglielo ancora fumante lei che fa? Si crea mille paranoie, quando fino a 5 minuti prima era esattamente ciò che cercava. Purtroppo non sopporto le persone così, quelle che passano la vita a non sentirsi mai abbastanza e non ci provano nemmeno, quelle che capiscono quello che vogliono capire e non chiedono spiegazioni e poi piangono sul latte versato, quindi l'antipatia è stata spontanea e sincera e ha contribuito a non farmi apprezzare appieno questo libro.
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