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Volti e risvolti di un geniale tamburino
Credo che leggere un libro equivalga a salire uno ad uno i gradini di una scala. Ogni nuovo libro letto può farti avanzare di uno o più gradini, o farti rimanere lì fermo dove già eri. Nessun libro può farti scendere perché, citando lo stesso Grass, "anche i cattivi libri sono libri e perciò sacri".
Il Tamburo di latta è un libro, per ciò solo è sacro, e non è un cattivo libro. Tutt'altro, è un libro di una bellezza grandiosa e grottesca allo stesso tempo. Leggerlo può farti salire un'intera rampa di scale.
La scrittura è geniale. Magistrali sono la naturalezza con cui Grass passa dalla prima alla terza persona e la capacità di rendere il movimento delle parole, che si rincorrono e si arrestano, all'interno delle frasi.
La storia è carica di simbolismi. Il romanzo è allegorico e a tratti surreale. Protagonista è Oskar, il tamburino che dai tre anni in poi decide di non crescere più di un dito rimanendo il treenne " che tutti gli adulti sormontavano e che agli adulti sarebbe stato tanto superiore, che non voleva misurare la propria ombra con la loro ombra, che dentro e fuori era perfettamente compiuto". Oskar non ha bisogno di sperimentare le cose del mondo per conoscerle. Lui, grazie alla sua intelligenza prodigiosa ben celata agli adulti, già le conosce e in ciò che vede non fa che trovarne conferma. Osserva gli adulti dal basso, dalla sua prospettiva lillipuziana ne scruta i demeriti, le falsità e le ipocrisie. È dotato di una voce adamantina e vetricida che, insieme al ritmo che impone al suo tamburo laccato bianco e rosso, usa per esprimere la sua anarchica ribellione al mondo abnorme e assurdo degli adulti. Quando dopo anni Oskar si risolverà nel riprendere la propria crescita fisica, questa sarà lenta e dolorosa e lo lascerà comunque deforme e gibboso. Probabilmente la storia di Oskar rappresenta il destino e la storia della Germania nazista, sicuramente Grass con la sua favola nera ci ha fatto vedere la storia dal basso, ci ha mostrato i facili entusiasmi giovanili, le seduzioni del malvagio, le bruttezze e le nefandezze che tutte insieme hanno segnato l'esibizione di un periodo storico mistico, terribile e barbaro.
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Commenti
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appena riesco lo leggo!
Pia
Grass è un personaggio scomodo e il suo pensiero è particolarmente difficile da afferrare completamente, ma devo dire che leggere il Tamburo di latta mi è servito ad accantonare molti preconcetti che bene o male, visto il suo passato e alcune sue, anche recenti, dichiarazioni, mi avevano sempre allontanato dal prendere in considerazione uno qualsiasi dei suoi testi...
Non vedo l'ora di leggere il tuo parere, mi incuriosisce moltissimo...
Ciao, Daniela
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