Dettagli Recensione
Buona la prima,buona la seconda,da rifare la terza
Sapete cosa mi sto domandando?
E’giusto esprimere la propria opinione su un romanzo paragonandolo alla precedente produzione letteraria dello stesso autore?O ogni opera va valutata di per se?
Perché il criterio che si sceglie di adottare cambia completamente il giudizio.
Se penso a Il cacciatore di aquiloni e in particolare a Mille splendidi soli allora E l’eco rispose è un fallimento.
E’un libro sbagliato.
La trama è dispersiva,gli intrecci sono forzati,c’è un eccesso di personaggi nessuno dei quali è veramente approfondito,lo stile è freddo ,manca quel realismo con cui la condizione afghana ci veniva precedentemente raccontata,non si riesce ad empatizzare con nulla e nessuno.
Solo in poche righe si intravede “la luce”che ha segnato le altre opere di Hosseini,tutto il resto è anche gradevole ma monotono,senza alti picchi letterari.
Ma se invece io non avessi mai letto altri suoi scritti allora potrei dirvi che non è male.
Ecco mettiamo caso fosse un' opera prima ci vedrei del potenziale.
Perché le descrizioni riescono a farti immaginare i luoghi,perché c’è una fiaba iniziale che commuove,perché non ci lascia dimenticare la storia di Kabul,perché in alcuni momenti si avverte un senso di tenerezza per alcuni dei protagonisti.
Ma il punto è:si può slegare ciò che è stato da ciò che è?
No.Sono indissolubilmente intrecciati.
Quindi mi spiace ma a uno che ha scritto delle storie straordinarie io questo romanzo non riesco a perdonarglielo.
Hai sbagliato mio amato scrittore.Tu riprovaci sul serio che noi lettori un’altra possibilità te la diamo.Ma anche altre tre….
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Commenti
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Cio' dico in generale, non avendo mai letto Hosseini.
se nei romanzi precedenti ha espresso un certo potenziale, ci aspetteremmo di ritrovarlo anche successivamente...
Credo però che on si possa non paragonalo ai suoi primi due romanzi, viene spontaneo.
Il fatto è che chi ha scritto cose straordinarie non sempre lo farà, magari scriverà solo cose buone, secondo me un autore delude nel momento in cui senti che non è più lo stesso , che l'anima che ci metteva ha lasciato il posto a tante parole. Mi riesce difficile spiegarlo ma per esempio con l'ultimo Grisham ho questa bruttissima impressione. Scrivere è diventato un MESTIERE , non è più un BISOGNO (se non meramente economico), una missione.
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