Dettagli Recensione
Inferi andata e ritorno
Il tema di questo romanzo assomiglia abbastanza a quello del nipote. Una madre, di un candore da monaca di clausura, cerca le tracce della figlia morta tra le vecchie carte del marito, nei locali frequentati dalla ragazza, attraverso le persone che la conoscevano. Forse ha il rimorso di non averla seguita e conosciuta abbastanza. Ma verrà assolta da questo peccato veniale perchè, come il nostro scrittore sa bene, purtroppo per lui, il difetto più grande di una madre, il suo peccato maggiore è quello di togliere ai figli la libertà.
Rispetto al nipote questo romanzo è meno riuscito, più costruito con riferimenti mitologici (l'analogia tra Carrie-madre-Demetra, la figlia perduta-Persefone, Cy-l'accompagnatore nel viaggio-Ermes) espliciti. Probabilmente il romanzo è un omaggio all'amica Gertrude Abercrombie ma in che modo sia nata la storia non saprei dire. Dovrebbe essere l'editore ad accompagnare con una breve presentazione il romanzo. Credo che Purdy sia uno di quegli autori che vanno presentati al lettore. Alcune parti del libro sono molto gradevoli ma l'idea è stata sviluppata meglio, direi anzi alla perfezione nel Nipote. Nel nipote i toni e il ritmo sono perfetti. Qua la storia ha qualcosa di strano, a metà tra realtà e mitologia, ma troppo sopra le riga per tenere due piedi nella realtà e troppo poco sopra per essere decisamente surreale. Forse avendo il nipote come riferimento non sono riuscito a apprezzare pienamente questo romanzo.