Dettagli Recensione
Il giovane vecchio Holden.
Stavo mettendo a posto un po' di libri e di altre cose da un comodino, quando ecco che tra una cosa e l'altra mi compare davanti uno dei più grandi classici del 900. Copertina bianca, niente foto o disegni, old style, solo due grandi scritte in alto "J.D. Salinger" e subito sotto "Il Giovane Holden". Subito mi torna in mente quando lo lessi per la prima volta, circa 13 anni fa (primo o secondo liceo, non ricordo bene), ma si sa, quello che si legge da giovani non di apprezza mai troppo (soprattutto se ha le forme di un "compito per l'estate") e così, non avendo libri attualmente sotto mano, decido di rileggerlo. Come saprete tutti, la storia si svolge in una settimana circa, ed è quella di un ragazzo, Holden Caufield appunto, che dopo l'ennesimo brutto voto al college decide di abbandonarlo per tornare verso casa (New York) ma prima di farlo usa i soldi che aveva da parte per imbattersi in diverse avventure (alcool, prostitute, locali poco raccomandabili) e soprattutto per "approcciare" per la prima volta il mondo degli adulti, mondo che troverà corrotto, sporco e comandato solo dal dio denaro. Troverà invece puro, semplice e genuino solo il mondo dei bambini, e questo ci sarà poi chiaro verso la fine quando scopriremo il rapporto intenso ed idilliaco che il "vecchio" Holden (per dirlo alla sua maniera) ha con la sorellina minore Phoebe. Il romanzo è sicuramente uno dei classici del 900, nonché uno dei migliori (a mio avviso Il migliore) romanzo di formazione. Logicamente, essendo pochi i luoghi che lo compongono, ed anche pochi i personaggi principali, tutta la storia è incentrata sul protagonista, che Salinger disegna in maniera perfetta. Holden è un giovane intelligente ed astuto, coraggioso in alcune occasioni, molto meno in altre, ma spesso insicuro. L'insicurezza del nostro protagonista la vediamo in diverse occasioni, come quando accetta la prostituta nella sua stanza per poi trovarsi in imbarazzo al suo cospetto, insicurezza dovuta per la maggior parte alla giovane età, e quindi all'innocenza che contraddistingue l'età dell'adolescenza, in cui spesso il "male" non viene notato in alcune situazioni anche se palese. Il personaggio di Holden mi ha ricordato in questa rilettura, a tratti, il Bandini di Fante, quello che provoca, quello che attacca per non essere attaccato, ma alla fine è sempre lui ad avere la peggio e a dover arrendersi alle ingiustizie. Ma sia Bandini che Holden sono contraddistinti da un grande cuore. La vicinanza al mondo "puro" dei giovani e dell'adolescenza in contrapposizione a quello "impuro" degli adulti lo vediamo subito fin dal titolo originale "The Catcher in the Rye". Inizialmente ho letto diverse interpretazioni sul titolo, poi ho capito che il significato lo dice lo stesso Holden, quando in mezzo ad un campo di segale, mentre dei bambini giocano a baseball, lui vorrebbe stare tutto il giorno lì per prenderli al volo prima che giocando cadano in un burrone. Ha un gran cuore Holden, forse dovuto all'innocenza dell'adolescenza (fosse stato adulto sarebbe stato così?), forse per contrapposizione al cinismo del mondo adulto. Insomma un romanzo che ho riletto con piacere, apprezzandolo se possibile ancora di più.