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CHIUSURA DI MENTE E CUORE
Leggendo questo libro sono stata avvolta da un mantello di tristezza e oppressione…
La chiusura in senso lato, è il tema predominante che muove tutti gli ingranaggi della storia.
Judith è una bambina estremamente intelligente, diligente, ubbidiente, tranquilla. Vive una vita da emarginata in tutti i sensi.
Grava sul suo cuore un enorme senso di colpa, derivante dal fatto di ritenersi responsabile della morte della mamma e quindi del totale cambiamento di atteggiamento e comportamenti del padre.
I genitori di Judith appartengono ad una specie di “setta” che passa porta a porta ad annunciare il prossimo arrivo dell”Armageddon”, la loro concezione della religione è di totale chiusura, si appoggiano al vecchio Testamento nel quale la figura di Dio è vista alla luce della severità, del colpevolizzare e quindi punire… Avete presente i vari detti quali “Occhio per occhio”?e simili…. Il loro credo non permette le trasfusioni di sangue e quindi la mamma di Judith perirà qualche giorno dopo il parto in seguito ad un’imponente emorragia.
La vita è all’insegna della privazione, in quanto avere determinate abitudini viene considerato peccato e quindi sinonimo di malvagio. Niente televisione, nessun cibo appetitoso, una casa spartana come l’abbigliamento stesso.
La bimba cresce senza l’amore confortante di una mamma, con un padre che non le manifesta un minimo segno di affetto, e, per non farsi mancare nulla, come se già questo non fosse sufficiente,un compagno in particolare della sua classe, la prende di mira perché diversa, e ingaggia un’escalations di gesti intimidatori e vera e propria violenza, che sfocia in atti vandalici veri e propri nei quali vengono coinvolti altri compagni e perfino il padre del bullo.
Meravigliosa l’immagine della signora Pierce, insegnante nuova, che assume il controllo della Classe otto, davvero un personaggio forte e coraggioso nel tentare di porre un freno ai comportamenti di vessaggio perpetrati nei confronti di Judith. Un raggio di luce, pura e luminosa nel grigiore.
E poi c’è Judith, per sopravvivere non può non chiudersi nel suo mondo, creando con scarti vari ( carte di caramelle, bastoncini, pezzetti di tessuto, fili di lana, creta) un altro mondo parallelo, costruendolo realmente nella sua cameretta….. La sua mente viaggia veloce, i personaggi che crea sono “copie” di persone reali, che ad un certo punto pensa di riuscire a condizionare, nella vita reale, attraverso azioni compiute nel suo mondo…
La quasi totalità del libro narra la sofferenza di una bambina, davvero realmente tangibile, sarà forse per il fatto che nella realtà l’autrice sia cresciuta in una setta fondamentalista del Galles?
Sarà perché sia stata elle stessa vittima di atti di bullismo e di estrema solitudine?
Tra le righe di questo libro sento il cuore e l’anima. La scrittura è scorrevole, i personaggi sono
talmente reali che li posso visualizzare con facilità come le loro emozioni, davvero un esordio letterario originale e ben scritto.
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