Dettagli Recensione
un premio meritato
Ho deciso di intraprendere la lettura di questo romanzo senza informarmi troppo sulla sua trama, non ho cercato opinioni questa volta, mi sono affidata al solo quarto di copertina e al fatto che questo romanzo abbia vinto il “premio Pulitzer 2013” (premio che VERAMENTE è assegnato ad ottime opere letterarie).
Ebbene, le attese non sono state affatto disilluse. Al contrario, questo romanzo è veramente molto molto bello, uno fra i più belli e compositi letti recentemente.
Il romanzo è ambientato nel presente (anche se a tratti pare un altro mondo e un’altra epoca), nella Corea del Nord o meglio nella Repubblica Democratica Popolare di Corea. Chi governa il paese è il Caro Leader, Kim Il-sung. Lo scrittore non ha utilizzato pseudonimi. Presumo questa scelta sia stata fatta proprio per dare più forza a questo romanzo. Sostanzialmente, infatti, questo romanzo è prima di tutto un forte grido di denuncia (nemmeno minimamente velata) alla dittatura perpetrata in questo paese. Alla situazione politica, economica e sociale cui gli abitanti nord-coreani sono sottoposti. Le dittatura di stampo comunista di questo paese, con la disillusione di creare uguali diritti per ogni cittadino, ha finito invece con il privare ogni uomo, donna e bambino della propria individualità. Non intendo disquisire su questo argomento, non è assolutamente mia intenzione discutere sulle ideologie politiche ispiratrici delle tante (ahimè) dittature malate presenti tutt’ora nel mondo . Voglio solamente descrivere ciò che viene prepotentemente denunciato in questo romanzo: la negazione e violazione di ogni diritto umano e la conseguente perdita di importanza della vita di ogni singolo individuo. Un episodio tra i tanti descritti nel romanzo: vengono fatti prelievi di sacche di sangue sugli anziani e sui malati gravi, portandoli in questo modo a morte più veloce. Ma tanti, troppi, gli episodi ignobili narrati in questo romanzo che seppur romanzo è, racchiude dentro se tante tristi verità.
Il romanzo è suddiviso in due parti. Nella prima ci viene presentato Jun Do. Orfano di madre, vivrà in orfanotrofio finchè lo stato non gli assegnerà il compito di rapire cittadini Giapponesi e poi quello di spia su un peschereccio con l’incarico di captare segnali radio. Jun Do si ritroverà poi suo malgrado imprigionato nella Prigione 33. Un campo di lavori forzati dove incontrerà il Comandante Ga.
Nella seconda parte del romanzo il punto di vista cambia. I capitoli si alternano tra loro in sequenza narrati da tre punti di vista diversi. Non posso parlare di altro, non posso farlo per rispetto a chiunque sia intenzionato a leggere questo romanzo e spero siano tanti.
Sappiate solo che si ritrovano pagine anche di amore. Ma non solo l’amore tra un uomo ed una donna, ma anche l’amore genitoriale e figliare. Vi sono analisi anche sul significato profondo dell’amore. Su cosa e possa rappresentare questo sentimento per ognuno di noi. In quali e quanti modi possa manifestarsi lo stesso sentimento.
Lo scrittore ha utilizzato uno stile narrativo proprio, semplice ma incisivo nello stesso tempo. Nonostante le 550 pagine la lettura non stanca mai, non si trovano pagine “cuscinetto”. Ogni singola pagina custodisce dei particolari che arricchiscono questo romanzo. La maestria di questo autore sta nell’essere riuscito a creare un romanzo che racchiude al suo interno innumerevoli temi e nell’averlo fatto con naturalezza. Ogni pensiero è perfettamente adagiato accanto ad una altro. Nonostante spesso via siano salti temporali e spaziali, mai una volta si ha la sensazione di perdita del filo logico.
Come ho già accennato ho adorato questo romanzo per la sua “naturale” complessità. Lo scrittore ci prende per mano e ci guida attraverso questa vicenda e lo fa senza lasciare nulla al caso.
Sicuramente questo romanzo è frutto di un’enorme lavoro intellettuale. Nonostante sicuramente l’autore abbia indiscusse doti narrative, si percepisce il perfetto lavorio fatto per creare omogeneità in questa vicenda assai complessa. Si ritrovano situazioni veramente dure e tristi, ma purtroppo drammaticamente plausibili. Non è un romanzo dai contenuti semplici, non è una lettura di svago certo, ma è una lettura profonda e che sicuramente arricchisce. A tratti con spunti filosofici sul tema della morte e dell’amore.
Un ultima riflessione sulla copertina: perfino essa nasconde un significato particolare. Ho trovato meravigliosa questa immagine.
Vi consiglio assolutamente questo romanzo con un appunto: se siete alla ricerca di una lettura leggera rimandate. Credo questo romanzo vada affrontato in momenti in cui la nostra mente brama riflessione, non ha paura del dolore e della tristezza.
Ma se amate leggere non privatevi di questa romanzo.
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