Dettagli Recensione
Il buio oltre la siepe.
"Atticus aveva ragione. Una volta aveva detto che non si conosce realmente un uomo se non ci si mette nei suoi panni e non ci si va a spasso."
La storia viene raccontata tramite gli occhi di Scout, una bambina, che vive in America agli inizi degli anni trenta, che insieme al fratello Jem ed al suo amico Dill vivono una storia che li farà crescere di colpo.
Un libro che tratta di razzismo, problema sempre attuale, purtroppo, anche oggi che viviamo nel 2013, sembra incredibile, eppure, è la verità. Si parla di persone che la gente (società) tende per motivi di colore, istruzione, cultura, amore, a ritenerla diversa rispetto alla massa, ad estraniarla e ad isolarla, principio sbagliato e che il libro in più punti ci insegna in maniera garbata e semplice ad abbattere le barriere, ad andare oltre la siepe.
Un libro importante da far leggere a scuola, che aiuta a capire qual'è il giusto modo in cui ognuno di noi deve affrontare la vita di tutti i giorni all'interno di una società formata da una vasta moltitudine di razze e modi di vivere diversi.
"Noi sappiamo che non tutti gli uomini furono creati uguali, nel senso che molta gente vorrebbe farci credere: sappiamo che vi sono persone più intelligenti di altre per natura, uomini che riescono a guadagnare più denaro, donne che fanno dolci migliori, individui dotati di qualità negate alla maggioranza. Ma c'è una cosa, nel nostro paese, di fronte alla quale tutti gli uomini furono davvero creati uguali una istituzione umana che fa di un povero l'eguale di Rockfeller, di uno stupido l'eguale di Einstein, e di un ignorante l'eguale di un rettore di università. Questa istituzione, signori, è il tribunale......I nostri tribunali hanno i loro difetti, come ogni istituzione umana, ma nel nostro paese, i tribunali sono grandi strumenti di livellamento sociale. Nei nostri tribunali si attua il principio secondo cui tutti gli uomini furono creati uguali."